Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Barracco presenta il suo programma Fimmanò diffida
Maurizio Barracco presenta una bozza di programma ai consiglieri della Fondazione Banco di Napoli per l’elezione a presidente. Per ora l’unica candidata è Rossella Paliotto. Intanto, però, Francesco Fimmanò invia una diffida con cui chiede di sospendere le elezioni.
NAPOLI Una bozza di programma in dieci pagine, inviata ai consiglieri, nella quale spiega il suo piano per rilanciare la Fondazione Banco di Napoli. È l’iniziativa di Maurizio Barracco per riempire di contenuti la sua eventuale discesa in campo alle elezioni per il nuovo presidente.
Barracco avrebbe bisogno di almeno cinque firme entro le prossime 48 ore. Lunedì infatti scade il termine per la presentazione delle candidature. L’imprenditrice Rossella Paliotto per ora sembra essere nettamente favorita: avrebbe ottenuto una decina di firme di consiglieri generali a sostegno. Ma c’è da attendere fino all’ultimo e nulla si può escludere.
Cosa scrive nella sua proposta il presidente del Banco di Napoli? In sintesi: «Mettere a punto una governance adeguata alle attuali esigenze che preveda l’ingresso di privati apportatori di fondi e conseguente cambiamento dello statuto»; aprirsi «al sistema delle gestioni patrimoniali e dei fondi d’investimento»; «collaborare con le altre fondazioni mettendo in rete i servizi per ottenere un risparmio di gestione»; «affrontare il tema Sga con l’unico obiettivo dell’interesse della Fondazione»; «valorizzare l’Archivio storico anche in collaborazione con Intesa San Paolo e Fondazioni bancarie».
Riuscirà il banchiere napoletano a far convergere un numero di firme sufficienti per una sua candidatura? Le prossime ore sono decisive.
Intanto Rossella Paliotto preferisce attendere lunedì senza commentare. Ai suoi estimatori avrebbe detto di essere convinta di poter contare su numeri sufficienti per l’elezione a presidente. Sarebbe la prima donna a sedere sulla poltrona della più antica fondazione del Mezzogiorno e la prima presidente espressione del mondo delle imprese e non dell’Università.
Ma ad accrescere la tensione nelle ultime ore è arrivata la notizia di una diffida inviata al ministero dell’Economia da parte del professore Francesco Fimmanò e, notificata anche al commissario Giovanni Mottura.
Nella diffida il giurista avrebbe chiesto che vengano sospese le operazioni elettorali in quanto il consiglio generale non sarebbe nella sua composizione completa e non si sarebbe proceduto prima delle candidature alla surroga dei consiglieri che si sono dimessi nei mesi scorsi. Lo stesso Fimmanò attende la pronuncia del tribunale sulla propria richiesta di ammissione nel consiglio generale. Insomma, una situazione molto complicata.