Corriere del Mezzogiorno (Campania)
A Ischia i terremotati temono per il condono Costa: io in disaccordo Il ministro per l’Ambiente esprime «disagio»
I senzatetto di Ischia, privati della casa dal sisma della scorsa estate, rischiano di restare vittime del braccio di ferro che sta andando in onda a livello nazionale tra la Lega e il Movimento 5 Stelle. Condono sì, condono no, sono i termini della questione che, per il momento, fa vacillare il governo gialloverde guidato da giuseppe Conte. Tra i due vicepremier, Matteo Salvini del Carroccio e Luigi Di Maio dei pentastellati quella di ieri è stata una giornata di guerra aperta. Ma anche all’interno della Lega le acque non sono affatto tranquille. La pietra dello scandalo è l’articolo 25 del decreto Genova che riguarda proprio il condono nei comuni dell’isola colpiti dal terremoto. Completamente contrari a chiudere un occhio sugli abusi (parziali) commessi prima del sisma dell’estate 2017 per dare il via alla ricostruzione innanzitutto il ministro per l’Ambiente, il generale dei carabinieri (ex guardia forestale) Sergio Costa, che già giovedì aveva ricordato di aver «martellato tutti i condoni». Ieri è tornato sull’argomento con grande fermezza, pur ri- cordando che l’ultima parola sul condono per le case dell’isola verde dovrà arrivare dal parlamento. «Se mi mettono i paletti - ha spiegato - io non lo so perché la vicenda è sul tavolo parlamentare. Io rappresento il mio disagio, peraltro proprio io ho sequestrato molte di quelle case. Ho espresso il mio disaccordo, poi deciderà il Parlamento». Molte le voci a sostegno del ministro, Per esempio, quella del senatore pentastellato Virginia La Mura. «Sono contenta e orgogliosa del nostro ministro dell’Ambiente. Le mie idee sono completamente in linea con quanto è stato da lui espresso». Un plauso alla presentazione da parte delle Lega di un emendamento «per evitare regali a chi ha commesso abusi edilizi a Ischia è un’ottima notizia. Nell’esame delle leggi regionali più volte abbiamo riscontrato tentativi di condoni edi- lizi e li abbiamo sempre impugnati davanti alla Corte costituzionale», così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Erika Stefani a proposito dell’iniziativa annunciata dal capogruppo leghista Riccardo Molinari insieme con il presidente della commissione Trasporti Alessandro Morelli.
Furibondo il leader della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini che non ci stava a passare per il fautore del colpo di spugna, tantomeno per scemo. E ha scaricato la responsabilità del blitz sul collega del M5S Di Maio. «Comincio ad arrabbiarmi. Perché in quel Consiglio dei ministri Giuseppe Conte leggeva e Di Maio scriveva il decreto». Dal canto suo, il leader dei Cinquestelle Di Maio, ha contestato agli alleati l’inserimento della norma sul condono penale all’interno del decreto. E il presidente della Camera Roberto Fico ha rincarato la dose «Se rimane il condono, mi sembra ovvio che ci sia un problema». Oggi forse la soluzione. A Ischia si trattiene il respiro.
La lite Lega-M5S
L’articolo 25 del decreto Genova è tornato oggetto di contesa politica
” Non so se mi metteranno i paletti perché la vicenda è sul tavolo parlamentare, peraltro sono stato io a sequestrare quelle case