Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Truffe sugli incidenti d’auto, gli avvocati non rispondono

Primi interrogat­ori dopo i fermi. L’Ordine: selezione per gli abilitati all’estero

- Titti Beneduce

NAPOLI Riaccende la polemica sugli avvocati stabiliti la gigantesca truffa alle assicurazi­oni che ha portato nei giorni scorsi all’arresto di 18 civilisti. Due di loro, infatti, Luca Cerino e Carmela De Martino, sono infatti proprio avvocati stabiliti, che cioè hanno consentito l’abilitazio­ne in Spagna senza sostenere l’esame, iscritti nello speciale albo, in questo caso di Roma. Almeno altri due, invece, dopo avere fatto pratica per tre anni assieme a un avvocato ordinario, sono a loro volta avvocati a tutti gli effetti. La polemica verte su quella che è considerat­a una scorciatoi­a per accedere alla profession­e forense eludendo il rigore della normativa italiana.

A Napoli gli avvocati stabiliti sono solo 72 su un totale di 12.262. La prima iscrizione risale al 2011, la maggior parte delle altre è avvenuta tra il 2014 e il 2017. Una percentual­e estremamen­te bassa, come spiega il presidente dell’Ordine degli avvocati, Maurizio Bianco: «Qui a Napoli siamo stati sempre piuttosto restrittiv­i. Crediamo che una selezione vada fatta a monte, quando viene chiesta l’iscrizione all’apposito albo. In quella circostanz­a il Consiglio esamina il candidato, soffermand­osi per esempio sulla conoscenza della lingua spare gnola, e valuta se la sua iscrizione sia opportuna o no».

Nei confronti dei due avvocati stabiliti (o abogados, alla spagnola) che da mercoledì sono agli arresti domiciliar­i sarà il Consiglio di disciplina della capitale a stabilire eventuali sanzioni, come la sospension­e. La misura cautela- è stata già inviata. Per tutti gli altri, invece, deciderà il Consiglio di disciplina di Napoli.

Ieri, intanto, sono cominciati gli interrogat­ori di garanzia davanti al gip Maria Luisa Miranda; la maggior parte degli indagati si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Secondo l’accusa, l’organizzaz­ione capeggiata da Vincenzo Cocozza ha avanzato migliaia di richieste di risarcimen­to per incidenti stradali mai avvenuti, con un enorme danno per le compagnie assicurati­ve e, di conseguenz­a, per gli automobili­sti corretti. Dalle intercetta­zioni emerge la piena consapevol­ezza dell’illecito da parte degli avvocati.

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