Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il 26 ottobre a Bagnoli i comitati vedono la Lezzi «Stop alle speculazioni»
NAPOLI Il comitato di attivisti di «Bagnoli libera» chiede un cambio di passo per il rilancio dell’area di Bagnoli. E gli attivisti lo ribadiranno il 26 ottobre quando, nella sede della X Municipalità, il ministro per il Sud Barbara Lezzi verrà a Napoli per affrontare il caso legato alla valorizzazione dell’area di Bagnoli. La visita del ministro, salvo cambiamenti di programma, è stata annunciata dagli stessi attivisti del comitato «Bagnoli Libera» che erano stati ricevuti tempo fa da Barbara Lezzi nella sede del dicastero a Roma.
Gli attivisti hanno spiegato che l’esponente del governo Conte ha accolto la loro richiesta «di un incontro pubblico sul territorio - scrivono i membri dei comitati sui social - per ascoltare chi in questi anni si è battuto e mobilitato contro il disastro che conosciamo». Il comitato chiederà al ministro Barbara Lezzi «un cambio di passo su Bagnoli». Gli attivisti hanno sottolineato «la necessità di ribaltare la logica commissariale, entrare nel merito delle questioni, ripartendo dalle coperture finanziarie e dalla chiarezza sulla proprietà delle aree e i punti strategici del piano urbanistico contro i tentativi di speculazione ancora da bloccare».
In particolare hanno stigmatizzato la decisione di continuare il commissariamento. Ecco le loro parole: «La conferma dell’istituzione commissariale con la nomina di Francesco Floro Flores, è frutto di un accordo politico, segna un preoccupante dato di continuità tra il precedente governo e quello attuale. Una continuità che ci era stata smentita più volte durante l’incontro di questa estate. Abbiamo combattuto contro il governo Renzi, il Pd, il commissariamento e l’articolo 33 dello SbloccaItalia, dopo un decennio e più di passerelle di governi di destra e sinistra che hanno fatto di Bagnoli il disastro che tutti conosciamo».
Concludono: «Non accetteremo altri passi falsi. Sarà fondamentale far sentire la voce e i bisogni del territorio, per proseguire verso la rotta tracciata in questi anni: quella per una Bagnoli libera dall’inquinamento, dal malaffare e dalla speculazione».