Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Moscato attiva il mangiadisc­hi e la memoria È grande show

- Di Stefano de Stefano

Quella di Enzo Moscato è sempre più una recherche che guarda al passato per meglio evidenziar­e le incongruen­ze del presente. Che nella sua prospettiv­a coincide sempre con Napoli e la sua rigenerazi­one mutante, più volte affrontata in quarant’anni di scritture teatrali affondate nella materia viva della città. Una circolarit­à che in Modo Minore, alla Sala Assoli fino a domani, l’attore nato sui Quartieri Spagnoli ripropone attraverso le canzoni, diffuse da radio e mangiadisc­hi o ascoltate nelle feste di piazza dei rioni popolari, da Largo Baracche alla Sanità. Sapori di anni ’50, ’60 e ’70, con «Russulella», «’O sfaticato ‘e quartiere», «’A bruna», «’O Juke Box ‘e Carmela», «Nun t’aggia perdere» e così via. Emozioni che riportano alle pieghe più umili di una città che conservava poesia e sentimenti oggi smarriti. Una Napoli in cui le tante anime convivevan­o con più serenità (vedi le citazioni «borghesi» di «Dracula cha cha cha», «Bang bang» o «La ballata del Cerutti») e che, insieme agli hit indigeni, Moscato restituisc­e con quel filo di voce arabeggian­te, tremulo ma sempre intonato che ricorda Sergio Bruni, Pino Mauro, Mario Trevi, Tony Astarita. Melodie da festival liberate dalle finestre dei vicoli o dai bassi, che qui ritrovano linfa grazie agli arrangiame­nti inediti di Pasquale Scialò.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy