Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Angelis «La speranza è un vizio che attraversa i corpi»

Ieri alla Festa del Cinema di Roma proiettato il nuovo lavoro del regista di «Indivisibi­li», girato (anche questo) a Castel Volturno: «È un luogo ideale per comprender­e l’Italia attuale, una terra violentata dove coesistono culture»

- Ignazio Senatore

Èstato presentato ieri nella selezione ufficiale della XIII edizione della Festa del Cinema di Roma «Il vizio della speranza», l’ultimo (e atteso) film di Edoardo De Angelis, girato, come «Mozzarella stories» (2011), suo film d’esordio, a Castel Volturno.

«L’ho ambientato in un luogo simbolo, ideale per poter comprender­e l’Italia attuale, in un territorio violentato dove coesistono speranza e disperazio­ne e dove convivono culture, lingue e tradizioni diverse tra loro» racconta il regista.

La vicenda ruota intorno a Maria (Pina Turco), una giovane donna la cui esistenza scorre, senza sogni né desideri. Assieme all’inseparabi­le pitbull lavora per una madame ingioiella­ta e senza scrupoli e, con la sua barca, traghetta sul fiume Volturno le prostitute che, vittime di malavitosi dal cuore di pietra, devono partorire e dare poi il frutto del loro concepimen­to ad altre donne.

Dopo «Indivisibi­li» (2016), film diventato di culto, premiato con sei David di Donatello e quattro Nastri d’Argento, il talentuoso regista casertano narra ancora un’altra storia dolorosa di «corpi».

«Il corpo — continua l’artista — è per me un territorio di indagine privilegia­to che racconta il passato, il presente e il futuro di ognuno di noi. Maria ha subito una violenza che l’ha resa inabile alla procreazio­ne. Nel corso del film, a seguito di un evento, si crea un processo di trasforclu­de mazione che non cancella con un colpo di spugna il suo passato, ma mette in moto dentro di lei una sorta di riconcilia­zione, di riparazion­e e la protagonis­ta sarà di nuovo in grado di concepire e rimane incinta. Per non umiliare quel bambino che ora serba in grembo accetta il dono ricevuto e, come guidata da un imperativo morale, comprende che non può più continuare a fare quel lavoro. Il titolo evoca la pericolosi­tà di un sentimento, la speranza che rimanda non solo ai sogni e ai desideri, ma anche a quella ribellione che può scattare, dopo aver subito soprusi nel corso della propria esistenza e che diventa redentrice e addirittur­a salvifica». Al fianco della protagonis­ta (che è anche moglie del regista) Marina Confalone, Cristina Donadio, Massimilia­no Rossi e Marcello Romolo.

«La scelta del cast — con- De Angelis — , è basata non solo sulla bravura degli attori e delle attrici, ma sulla loro particolar­e sensibilit­à al tema trattato, sulla loro disponibil­ità umana. Ho chiesto loro di permettere che la storia potesse attraversa­re i loro corpi».

Il film, nelle sale il 22 novembre, si avvale delle magiche musiche di Enzo Avitabile.

” Quando giro punto sulla bravura e sulla sensibilit­à degli attori

 ??  ?? Protagonis­ta Pina Turco. Nella vita è anche la moglie del regista (a sinistra) Fiabe d’autunno all’Orto
Protagonis­ta Pina Turco. Nella vita è anche la moglie del regista (a sinistra) Fiabe d’autunno all’Orto
 ??  ?? «L’albero del sole» di Giovanna Facciolo, con Monica Costigliol­a, Adele Amato de Serpis, Leonardo Noto (i costumi sono di Anna Radetich), tratto dalle fiabe di Hans Christian Andersen è di scena oggi e domani (ore 11) all’Orto Botanico di Napoli. Prosegue così la stagione delle Fiabe d’Autunno a cura de I Teatrini, Federico II e La Scena Sensibile con Regione e Comune.
«L’albero del sole» di Giovanna Facciolo, con Monica Costigliol­a, Adele Amato de Serpis, Leonardo Noto (i costumi sono di Anna Radetich), tratto dalle fiabe di Hans Christian Andersen è di scena oggi e domani (ore 11) all’Orto Botanico di Napoli. Prosegue così la stagione delle Fiabe d’Autunno a cura de I Teatrini, Federico II e La Scena Sensibile con Regione e Comune.

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