Corriere del Mezzogiorno (Campania)
GRANDI NOMI SULLE SCENE
Un’offerta completa su stili e linguaggi della contemporaneità Coproduzioni e prime tra e Dalla prosa più tradizionale fino ai testi di avanguardia Da e Gabriele Lavia a NELLA STAGIONE DELLO STABILE «TUTTO IL CHE VUOI»
Lo slogan che quest’anno accompagna la stagione dello Stabile di Napoli, Tutto il teatro che vuoi, indica chiaramente la linea adottata dal direttore artistico Luca De Fusco. Per questo secondo triennio da Teatro Nazionale un’offerta a tutto campo su stili e linguaggi della contemporaneità, dalla prosa più tradizionale alla ricerca, dalla cultura napoletana alla danza, con grandi nomi italiani e stranieri. Una traccia che fra Mercadante, San Ferdinando, Ridotto e Politeama (per la danza), prevede ben 36 spettacoli, più altri 4 della tranche estiva di Pompeii Theatrum Mundi. Dove ha debuttato in giugno il potente allestimento che il 24 ottobre aprirà la stagione del Mercadante, la Salomè di Oscar Wilde riletta da Luca De Fusco, coprodotta dallo Stabile con i teatri di Genova, Friuli e Verona e affidata a un cast di prestigio che comprende Eros Pagni, Gaia Aprea, Anita Bartolucci, Alessandro Balletta, Paolo Cresta, Giacinto Palmarini e Paolo Serra, in scena fino all’11 novembre.
Un’altra coproduzione, ancora con Genova e con il Teatro di Toscana, è fissata dal 5 dicembre con John Gabriel Borkman di Ibsen nella versione di Danilo Macrì per la regia di Marco Sciaccaluga. Un testo sul disagio di un uomo di fine Ottocento diviso fra l’indifferenza per la moglie e l’amore per la cognata, con Gabriele Lavia e Laura Marinoni. Dal 9 gennaio c’è l’Oedipus, dall’Oidípus týrannos di Sofocle, ideato dal regista americano Robert Wilson, già ammirato in estate a Pompei in tutta la sua visionarietà. Ne sono protagonisti Mariano Rigillo e Angela Winkler. Un progetto Change Performing Arts di Franco Laera commissionato dall’Olimpico di Vicenza e dallo Stabile di Napoli. Dal 22 gennaio il regista Marco Sciaccaluga proporrà un classico russo come Il Gabbiano di Cechov, nella versione di Danilo Macrì, con Alice Arcuri, Elisabetta Pozzi e Federico Vanni. Mentre dal 29 gennaio c’è Chi vive giace di Roberto Alajmo per la regia di Armando Pugliese, interpretato da Roberta Caronia, David Coco, Roberto Nobile, Lucia Sardo e Claudio Zappalà. Produzione del Biondo di Palermo.
Dal 6 febbraio c’è Il Penitente di David Mamet nella traduzione e regia di Luca Barbareschi, in scena con Lunetta Savino. Il 23 e il 24 febbraio, appuntamento annuale con il teatro russo con lo spettacolo del Bolshoi Drama Teatro di San Pietroburgo, Romeo & Juliet, or the Merciful land, regia di Luk Perceval. Sempre al Mercadante, dal 26 febbraio Carlo Cecchi presenta il pirandelliano Enrico IV di cui è interprete con Angelica Ippolito e Gigio Morra. Poi dal 20 marzo La Scuola delle Mogli di Molière, tradotto da Cesare Garboli e diretto da Arturo Cirillo, in scena con Valentina Picello e Rosario Giglio. Ancora uno spettacolo internazionale, dal 3 aprile, con Scene da un matrimonio di Ingmar Bergman, con la regia di Andrej Konchalovskij, presentato in anteprima al Napoli Teatro Festival. Dal 24 aprile ci sarà La Brocca Rotta di von Kleist, regia di Giuseppe Dipasquale, con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, mentre dal 7 maggio, La Guerra di Carlo Goldoni, regia di Franco Però. Chiusura il 14 maggio con l’Associazione Scarlatti con un concerto per il centenario.
Per quanto riguarda il San Ferdinando i battenti aprono il 7 novembre con Le Rane di Aristofane, regia di Giorgio Barberio Corsetti, che dirige Ficarra e Picone, reduci dal successo al Teatro Greco di Siracusa. Dal 26 dicembre andrà in scena Il Senso del dolore di Maurizio de Giovanni, diretto da Claudio Di Palma, interprete con Chiara Baffi, Antonello Cossia, Francesca De Nicolais, Renato De Simone, Antonio Marfella, Alfonso Postiglione e Lucia Rocco. Ancora Napoli protagonista dal 17 gennaio con E pecché? E pecché? E pecché? Pulcinella in Purgatorio di Linda Dalisi e regia di Andrea De Rosa,
Festa al celeste e nubile santuario, in un nuovo allestimento con Cristina Donadio, Vincenza Modica, Anita Mosca e Giuseppe Affinito. La Medea di Portamedina di Mastriani andrà in scena dal 26 aprile, regia di Laura Angiulli, con Alessandra D’Elia, Massimiliano Gallo e Caterina Pontrandolfo.
Sul piano dell’impegno sociale il Teatro San Ferdinando ospiterà il 6 e 7 marzo il Palcoscenico della legalità e infine, l’11 e 12 maggio Arrevuoto, lo storico progetto dello Stabile ideato da Roberta Carlotto e curato da Maurizio Braucci. Capitolo a parte quello della rassegna «#stabilemusica», al via il 24 e 25 novembre al San Ferdinando con il concerto «Neacò – Neapolitan Contamination», e proseguirà il 30 con Flo La Mentirosa, un concerto in cui la canzone d’autore e l’etnico si incrociano col jazz.
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Da Ibsen a Mamet, da Dalisi a Moliere si alternano i classici alle novità Sul fronte impegno sociale c’è Palcoscenico della legalità e Arrevuoto