Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Cinema e archeologia Il Mann si narra in 5 corti
Il progetto «Antico presente» promuove il museo nel mondo
Vivere è sentire (Einai kai noein). Il viatico del progetto è di Parmenide. E non è poco. Non siamo a Elea-Velia, ma a un passo da lì: il Mann, la magna domus dell’archeologia che ha imparato a raccontarsi in tanti linguaggi: quello erudito degli studiosi, quello narrativo dei divulgatori e ora anche quello a Napoli sempre più fecondo del cinema.
Ovviamente la settima arte ha da sempre fatto incursioni importanti in questo tempio della bellezza classica, dal Rossellini di Viaggio in Italia — con la magnifica Ingrid Bergman — a Sufjian Stevens che ha girato al Mann il video di Mistery of Love, brano del film da Oscar Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, fino a Napoli velata di Ozpetek.
Con Paolo Giulierini alla guida, però, l’Archeologico fa un ulteriore scatto e da mera location diventa produttore di cinque cortometraggi per un progetto — Antico presente — firmato da Lucio Fiorentino. «Sono cinque capolavori» dice il direttore che ha adottato l’audiovisivo per la promozione del museo, dalle oltre cinquanta Mann-stories virali di Mauro Fermariello ai cartoons di Mad, dallo spot di Stefano Incerti con i testi di Erri de Luca a quello con musica donata da Michael Nyman.
I nuovi corti sono stati presentati nella giornata conclusiva di Archeocinemann, festival del cinema archeologico, dal professor Ludovico Solima, responsabile scientifico del progetto e dallo stesso Fiorentino, regista napoletano che ha al suo attivo i lungometraggi Pandemia, Core e Sang. Le musiche originali sono di Antonio Fresa.
Il metodo è semplice ed efficace: un sentimento, un’opera, una storia. Del desiderio. Coppia che vuole un figlio (Artemide Efesia); Dell’ispirazione. Musicista gira le sale e compone una musica (Apollo citaredo); Della paura. Restauratrice e un suo col- lega. Paura delle statue e paura dell’amore (Depositi); Della scoperta. Un padre e un figlio (Affreschi e pitture), infine Della perdita. Anziano custode (Orfeo e Euridice).
Nel primo corto una coppia di turisti spagnoli è alla ricerca dell’Artemide di Efeso, la statua della fertilità. Una musicista, Federica Rosellini, poi, trova la sua melodia dinanzi all’Apollo Citaredo e c’è quell’uomo che, distratto dalle telefonate di lavoro, visita il museo con il suo bambino. Lello Serao, infine, nei panni di un custode incontra un anziano che recita i versi di Rilke ispirati ad un bassorilievo con Orfeo e Euridice, e mentre lo fa, stringe tra le mani una foto della moglie scomparsa.
Saranno gli istituti di cultura dei vari paesi coinvolti — i corti sono anche in inglese, francese, tedesco, spagnolo oltre che italiano, con versioni sottotitolate in cinese e russo — a diffondere queste video-storie archeologiche che seguiranno anche le tante mostre del Mann nel mondo.