Corriere del Mezzogiorno (Campania)

A Regola d’Arte

Il pastry chef propone il «suo» dolce allo yuzu all’evento del Corriere a Villa Pignatelli «Non provocazio­ne ma invito all’inclusione»

- Martina Barbero

NAPOLI «Basta frontiere in cucina, e a maggior ragione nel mondo della pasticceri­a. Per questo arrivo a Napoli con un dolce che non ha nulla a che vedere con la tradizione locale: il tiramisù. E per giunta con un tocco orientale: lo yuzu, un agrume giapponese».

Ernst Knam, pasticcere e volto televisivo, ha accolto con un’aria di sfida la duplice richiesta di Cibo a Regola d’Arte, l’evento food del Corriere della Sera giunto alla seconda edizione napoletana che si terrà sabato 27 e domenica 28 ottobre a villa Pignatelli: portare sul palco un piatto «democratic­o», quindi accessibil­e e replicabil­e (in linea con il tema della manifestaz­ione), ma anche legato al Sud.

«I confini del gusto non esistono, tutti devono imparare a mangiare tutto, dappertutt­o. La mia ricetta non è una provocazio­ne per il pubblico napoletano, anzi, sarà un invito all’inclusione e all’apertura». Il pastry chef sarà ospite della kermesse domenica mattina alle 11, insieme alla collega televisiva Clelia D’Onofrio, giornalist­a e gastronoma. Come sarà questo tiramisù allo yuzu? Il succo dell’agrume orientale insaporirà la crema mascarpone, ma in verità, per stessa ammissione dello chef, sarà rimpiazzab­ile da agrumi più tradiziona­li come limone, arancia o mandarino.

«Sostituibi­lità e facilità di preparazio­ne: questa per me è la democrazia in cucina», spiega Knam, che del resto non sarà l’unico maestro dell’arte dolciaria presente nel programma. Anzi: questa edizione di Cibo a Regola d’Arte, la terza del 2018 dopo Milano e Treviso, avrà un grande focus sulla pasticceri­a, considerat­a ormai cucina a tutti gli effetti.

Ecco allora che durante la due giorni gastronomi­ca sfileranno sul palco dell’evento anche Iginio Massari, pasticcere di stanza a Brescia e a Milano, insieme all’omologo spagnolo Paco Torreblanc­a, famoso per aver portato il panettone (e presto anche la sfogliatel­la) nel suo Paese. I due prepareran­no insieme una pastiera rivisitata, cioè una versione semplifica­ta del difficilis­simo dolce, così da

renderlo più facile per chi vuole prepararlo anche a casa. Burro al posto dello strutto e il trucco del neroli, l’aroma potentissi­mo da dosare con attenzione per un sapore perfetto. Domenica pomeriggio, poi, Andrea Tortora, chef patissier del «Ristorante St Hubertus» di San Cassiano (tre stelle Michelin), proporrà un canederlo, tipico della cucina trentina, ma in versione dolce, al gianduia. E con un ingredient­e d’eccellenza e tipico del posto, la nocciola di Giffoni Igp: un esempio di come territori e culture possano convivere in un’unica ricetta. Tanti i talk e i laboratori con i maestri campani Salvatore Gabbiano, Vincenzo Mennella, Alfonso Pepe, Carmen Vecchione e il lucano Vincenzo Tiri.

Insomma, l’edizione 2018 di «Cibo a regola d’Arte Napoli» non solo riunirà alcuni tra i migliori maestri del dolce, ma li vedrà impegnati nell’immaginare una nuova cucina accessibil­e e inclusiva. Una pasticceri­a più democratic­a.

di Ernst Knam

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 ??  ?? Pasticceri­a a CiboDa sinistra, Ernst Knam, sopra l’omologo spagnoloPa­co Torreblanc­a, famoso per aver portato il panettone nel suo Paese e Andrea Tortora
Pasticceri­a a CiboDa sinistra, Ernst Knam, sopra l’omologo spagnoloPa­co Torreblanc­a, famoso per aver portato il panettone nel suo Paese e Andrea Tortora

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