Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Curare per tempo le malattie vuol dire risparmiare risorse
Chi non ricorda il detto «Prevenire è meglio che curare», espressione che può sembrare scontata, ma che dovrebbe invece essere considerata nelle sua straordinaria modernità, visto che a coniarla fu Bernardino Ramazzini (padre della moderna medicina del lavoro) che nel 1711 con grande lungimiranza aveva già compreso quale sarebbe stata la sfida futura della sanità mondiale.
Su queste pagine negli anni abbiamo scritto molto sull’importanza della prevenzione, sia in termini di benessere della collettività che, soprattutto, come strumento fondamentale per la sostenibilità presente e futura del nostro tanto amato Sistema sanitario nazionale.
Per farla semplice: con la prevenzione si può evitare l’insorgere di diverse malattie o curarle per tempo facendo risparmiare risorse che potrebbero, per esempio, essere investite per vincere la sfida contro la patologia del millennio, il tumore, o per trovare una cura per quelle che ancora non la hanno.
Oggi vogliamo provare a lanciare una proposta operativa per portare la prevenzione tra i banchi di scuola: il medico in classe.
Gli specializzandi universitari delle facoltà di Medicina potrebbero dedicare una parte del loro tirocinio formativo in questo “servizio alla comunità” promuovendo corretti stili di vita e diventando certamente un punto di riferimento per i giovani alunni rispetto alle tante domande in ambito sanitario che spesso per timore o negligenza non trovano risposta.
La salute delle future generazioni è minacciata, infatti, da problemi , alcuni emergenti, come la crescita esponenziale dell’obesità infantile che interessa non meno di 41 milioni di bambini nei Paesi avanzati, e che nell’ultimo decennio è diventato un emergenza anche in Italia.
Il medico in classe potrebbe contribuire a promuovere la “cultura della prevenzione” rendendo parte attiva i giovani anche su un tema fondamentale come il progressivo calo della vaccinazioni che ha investito l’Italia in questi ultimi anni dovuto, - ne sono convintoad un ‘ enorme carenza di informazione e coinvolgimento delle famiglie , lasciando facile presa al dottor web ed ai professionisti delle fake news.