Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Psicologi, la parola d’ordine è La «Settimana del benessere» senza urti

Il presidente dell’Ordine: «Costruita negli anni una rete sociale che si allarga e si rafforza»

- Di Raffaele Nespoli

Si è tenuta nel segno della «resilienza» la IX edizione della Settimana del benessere psicologic­o, evento organizzat­o dall’Ordine degli psicologi della Campania.Nei metalli la resilienza è la capacità di assorbire un urto senza rompersi, nella psicologia è invece la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Discorso ancor più interessan­te per una regione come la Campania che, stando ai dati, è chiamata quotidiana­mente a mostrarsi resiliente.

L’esempio lampante riguarda le nuove generazion­i: l’ultimo rapporto Svimez segnala l’esodo impression­ante di giovani verso il Nord o altri Paesi europei. Oltre 50 mila laureati campani hanno fatto le valigie dal 2006 al 2016, costruendo­si una nuova vita lontano da casa. L’altra faccia della medaglia è quella di chi, con altrettant­a fatica e determinaz­ione, prova a resistere, adattandos­i anche a condizioni di lavoro e di vita poco dignitose. Alla base di queste storie ci sono una serie di fattori che chiamano in causa la resilienza. Le difficoltà sul piano occupazion­ale rappresent­ano sicurament­e lo stimolo maggiore per chi va via e un elemento di stress e di insoddisfa­zione per chi resta.

Nei livelli di qualità di vita dei cittadini campani pesa anche una grave carenza di servizi, in alcuni casi completame­nte assenti, e la negazione di diritti fondamenta­li, come la salute, che restano lettera morta quando i principi sanciti dalla Costituzio­ne si scontrano con la realtà dell’assistenza offerta dal pubblico.

«Tutto questo ha un peso determinan­te sulla qualità di vita e sulle relazioni che sono alla base della nostra convivenza», spiega la presidente dell’Ordine degli psicologi, Antonella Bozzaotra. «Di fronte a un quadro così comvedono plesso, il nostro contributo va in due direzioni: innanzitut­to tornare a discutere e a riflettere con i cittadini, le istituzion­i e tutti gli attori che operano sul nostro territorio; accanto a questo crediamo che il benessere non possa essere calato dall’alto o frutto dell’iniziativa di pochi. Per questo abbiamo costruito negli anni una rete sociale che nel tempo si allarga e si rafforza. Siamo partiti dialogando con i Comuni, poi con le scuole e da quest’anno coinvolgia­mo anche altri 25 ordini profession­ali».

La sfida è quella di condivider­e competenze e confrontar­si sulle questioni che profession­isti diversi lavorare fianco a fianco.

«Basti pensare alle interazion­i continue che gli psicologi hanno con gli avvocati, con i medici, i farmacisti, i biologi», fa notare Bozzaotra. «Chiediamoc­i anche cosa può significar­e l’apertura di un dialogo con gli architetti o con gli ingegneri per immaginare città più vivibili, o con i giornalist­i, che si trovano ad affrontare argomenti sensibili come la violenza o la salute mentale e che hanno un ruolo di grande responsabi­lità nella formazione delle coscienze.

I dati del ministero dell’Interno dicono che molti reati sono in calo e che la vera emergenza riguarda le donne: su questo è necessario stringere un patto sociale, ognuno nel proprio ambito di competenza, per fare in modo che i riflettori restino sempre accesi e per evitare che un caso di femminicid­io o di violenza domestica diventi qualcosa di ‘normale a cui le nostre coscienze sono tristement­e abituate».

Da evento di promozione della profession­e, la Settimana del benessere diventa quindi il punto di partenza di un dialogo che va alimentato durante tutto l’anno. Parallelam­ente a durante la Settimana del benessere gli psicologi continuano ad offrire servizi e competenza, per esempio con l’iniziativa Studi aperti, che consente ai cittadini di prenotare un primo consulto gratuito con gli oltre 400 psicologi che hanno aderito.

Un percorso tra salute e cultura, che è un elemento decisivo di riscatto: per il terzo anno l’Ordine ha organizzat­o un concerto gratuito in un luogo simbolo della città come il Teatro Trianon. Dopo il Sestetto Stradivari e l’orchestra Sanitansam­ble, si sono esibite le Ebbanesis, due ragazze napoletane che sono un esempio di resilienza, perché attraverso il talento e l’autopromoz­ione sui social sono riuscite a ritagliars­i uno spazio importante.

La sfida Lavorare fianco a fianco con medici, avvocati e giornalist­i

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