Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Paliotto: io, presidente di tutti
Fondazione Banco di Napoli, candidata da dodici consiglieri su sedici
Dodici firme a favore su sedici consiglieri, una maggioranza schiacciante. La candidatura dell’imprenditrice Rossella Paliotto (che non si è votata «per una questione di stile») a presidente della Fondazione Banconapoli, da ieri è ufficiale. Paliotto, unica a correre per la poltrona di presidente, sarà entro il 21 novembre la prima donna a guidare la fondazione.
NAPOLI Dodici firme a favore su sedici consiglieri, una maggioranza schiacciante. La candidatura dell’imprenditrice Rossella Paliotto (che non si è votata «per una questione di stile») a presidente della Fondazione Banco di Napoli, da ieri è ufficiale. Paliotto, unica a correre per la poltrona di presidente, sarà entro il 21 novembre la prima donna a guidare la più antica fondazione del Mezzogiorno. Definiti anche i candidati al board. Nel cda oltre a Paliotto entreranno: Vincenzo Di Baldassarre (Abruzzo), vice presidente; Francesco Luigi Sportelli (Puglia); Donato Pessolano (Basilicata); Francesco Caia (Campania). Isidoro Orabona avrà invece la guida del collegio sindacale.
Per Paliotto un incarico che arriverà dopo oltre un anno di profonde lotte intestine in seno al consiglio contro la precedente gestione, quella del professore Roberto Marrama, e dopo il commissariamento dello stesso ente. «È il risultato di una squadra compatta, un risultato bello e apprezzabile — ha commentato lei — Sono emozionata perché arriva dopo un lavoro lungo e difficile, siamo tutti insieme componenti di una grande squadra che agirà per il bene della Fondazione».
Ma se è certo che l’elezione di Paliotto rappresenterà una svolta nella politica gestionale della Fondazione di via dei Tribunali, è altrettanto certo che i problemi di bilancio non sono svaniti. Anzi. Proprio ieri il consiglio generale ha approvato il documento contabile che, come si temeva, si chiude quest’anno con circa dieci milioni di perdite. Restano sul tappeto le decisioni legate agli investimenti nelle banche del Mezzogiorno: Banca del Sud e Banca regionale di Sviluppo in Campania; Banca Popolare di Bari in Puglia.
«Purtroppo non è difficile prevedere altre perdite — spiega Paliotto — legate ad asset di dubbia liquidità». Insomma, il cda dovrà affrontare subito le questioni bancarie per prendere decisioni che mettano al riparo la Fondazione, cercando soluzioni meno penalizzanti possibili per il bilancio dell’ente e per gli istituti di credito.
Come si muoverà la neopresidente appena sarà formalizzata l’elezione? Paliotto può contare dalla sua su una esperienza consolidata alla guida di imprese e anche sulla capacità di affrontare questioni di diplomazia interna alle organizzazioni imprenditoriali (è stata infatti presidente del Giovani imprenditori di Confindustria Napoli). Soprattutto lavorerà con una visione meno legata all’accademia e più proiettata sulle esperienze del mondo produttivo. Un primo assaggio del nuovo corso è arrivato ieri, la futura presidente ha distribuito a tutti i consiglieri il suo programma. Saranno gli stessi consiglieri a dover esprimere l’eventuale gradimento e potranno, ovviamente, proporre qualche ritocco. «Valuteremo assieme, nessuna preclusione — ripete Paliotto — il clima è finalmente quello giusto e adesso si può lavorare con efficacia e serenità».
Ma in quale direzione andranno le azioni di rilancio dell’ente? Paliotto per ora aspetta il voto e l’insediamento. Ma su una cosa appare convinta: «Escludo l’apertura ai privati. perché la Fondazione non ha scopo di lucro. Trovo invece più concreti discorsi di sinergia con fondazioni più piccole che possano essere integrate con la nostra. Realtà anche di altre regioni perché noi rappresentiamo l’intero Mezzogiorno e non solo la Campania. Una svolta ci sarà di certo anche sulle erogazioni: in passato il 95% restava in Campania. Invece i progetti, quando sono validi, meritano attenzione».
Infine, Paliotto vuole ringraziare il commissario Mottura e tutti i consiglieri, nessuno escluso: «Abbiamo approvato il bilancio commissariale all’unanimità e questo è un segnale importante per il futuro della Fondazione».
Squadra
«Abbiamo fatto tutti insieme, e lo sottolineo, un lavoro lungo e difficile»