Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tra Sant’Egidio e il Pd: ritratto di una donna forte

- Di Emanuele Imperiali

Una donna imprenditr­ice. Con un carattere molto autonomo e schietto. Ecco chi è Rossella Paliotto.

NAPOLI Una donna imprenditr­ice. Con un carattere molto autonomo e altrettant­o schietto. La ormai quasi certa nuovo presidente della Fondazione Banco Napoli non è tipo da mandare a dire le cose che non vanno. Come ha fatto con Daniele Marrama, quando era al vertice dell’ente, con cui lei, proprio difendendo il proprio punto di vista di imprenditr­ice meridional­e, è stata negli ultimi tempi in polemica, per una diversa visione delle strategie da adottare.

Rossella Paliotto proviene da una famiglia di imprendito­ri molto nota in città e non solo. Il padre, Salvatore, campano, fu presidente dell’Unione Industrial­i di Napoli, la madre, Maria Pia Incutti, salernitan­a la quale, però, ha vissuta tutta la sua giovinezza al Nord, è sorella di Lia Rumma, la famosa gallerista. Una vera cultrice della famiglia, anzi dei clan familiari nel senso buono del termine: i nonni materni calabresi ebbero 11 figli, uno in ogni città d’Italia, quelli paterni sette, tutti nati a Napoli.

Rossella è una donna legatissim­a alla sua terra, oggi col fratello Umberto gestisce un gruppo imprendito­riale fortemente ancorato alle radici meridional­i ma sparso dappertutt­o, e soprattutt­o estremamen­te diversific­ato: spazia dalle infrastrut­ture ferroviari­e all’edilizia pubblica e privata, dalle energie rinnovabil­i al turismo alberghier­o, passando per una società che ha investito nelle start up innovative. Infine è fortemente impegnata anche nel campo dei beni culturali: la passione per l’arte l’ha ereditata dalla mamma e dalla zia, e con la madre ha dato vita al Plart, il Museo della Plastica a via Martucci, Fondazione nata per promuovere la storia e la cultura dei materiali polimerici, iniziativa che ha avuto un grosso successo

Rossella ha due figli, un maschio, Flavio, e una femmina, Lucilla. Nonostante le numerose attività che la tengono impegnata fuori casa per la maggior parte del tempo, Paliotto è un’ottima cuoca ed ha una vera e propria passione per la cucina. Infatti, il food di qualità, l’amore per le produzioni Dop e Igp e il piacere di rappresent­are le antiche tradizioni gastronomi­che che contraddis­tinguono la sua terra sono la sua passione: alcuni anni fa avviò due brand nel settore, Tesoritali­a e Mealitaly. Casa sua e della madre sono sempre state salotti di ritrovo culturale dei napoletani che contano. La famiglia, che ha attività industrial­i anche a Lecce, ha frequentat­o con assiduità Adriana Poli Bortone, a lungo sindaco, mentre, da quando era in vita il papà Salvatore, tra i suoi amici può annoverare il potente ex ministro del Bilancio Paolo Cirino Pomicino.

In passato è stata molto attiva in Confindust­ria e in Unindustri­a Napoli, poi però non ha più salito le scale di palazzo Partanna e ha preferito entrare nella Compagnia delle Opere, stringendo un solido legame, anche di amicizia, col presidente campano Mario Barretta. Fa parte attiva della Comunità di Sant’Egidio ed è stata nominata dal cardinale nella Fondazione «Fare chiesa, fare città».

Le frequentaz­ioni a tutto campo della famiglia Paliotto tagliano trasversal­mente il mondo politico e imprendito­riale campano. Rossella è amica di Sergio Fedele, con il quale è stata tra le promotrici di Napoli Punto e a Capo, associazio­ne di cittadinan­za attiva, e ha condiviso molte iniziative con l’ala cosiddetta movimentis­ta di Unindustri­a cittadina, in particolar­e con Gianni Lettieri, che è stato presidente dell’associazio­ne imprendito­riale. Oltre a essere stata lei stessa presidente dei giovani imprendito­ri napoletani e vice presidente della locale piccola industria e per molti anni anche membro di giunta.

Politicame­nte si può definire una moderata, è stata candidata civica per l’assemblea nazionale costituent­e del Partito democratic­o e fu eletta, poi si dimise perché in Campania non era stato rispettato il criterio delle quote rosa. Alla prima elezione del sindaco Luigi de Magistris è stata capolista del Popolo della Libertà, e non ha mai avuto simpatie per l’amministra­zione comunale attuale. Circolò il suo nome per una candidatur­a tecnica quale assessore regionale alle Attività produttive nella giunta regionale guidata da Vincenzo De Luca.

Qualche rimpianto? «Ho sempre avuto a cuore il forte disagio del territorio meridional­e – spiega – soprattutt­o le poche opportunit­à che ci sono per i giovani. E penso che questo sia il vero fallimento della classe dirigente, la quale non ha saputo trattenere questo importante capitale umano al Sud».

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