Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Camera di Commercio il nuovo leader è Fiola Ma Confindust­ria attacca

«La Regione doveva aspettare il ricorso al Consiglio di Stato»

- di Simona Brandolini

Alla fine, alla terza votazione,

NAPOLI Ciro Fiola è stato eletto presidente della Camera di commercio. Con un voto in più rispetto alla scorsa settimana, tra l’altro venti dei 33 consiglier­i delegati lo hanno sostenuto. Nove le schede nulle (quelle di Confindust­ria, Acen, Claai Napoli, Cna, Confartigi­anato, Confocomme­rcio e Confeserce­nti), un solo componente si è astenuto, è Giovanni Sgambati della Uil, in rappresent­anza dei sindacati: «Coerenteme­nte abbiamo riconferma­to la nostra posizione, che non è contraria, certo è che le spaccature non aiutano». Detto questo si chiude una pagina dopo tre anni di commissari­amento, anche se a nulla è valso l’appello all’unità del presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Anzi. Perché Confindust­ria che guida la compagine avversa a Fiola se la prende proprio con Palazzo Santa Lucia. «L’elezione e l’insediamen­to del presidente e del nuovo consiglio costituisc­ono una sconfitta per il sistema associativ­o — scrivono in una nota comune —. È noto infatti come il nuovo presidente sia espression­e di organizzaz­ioni non davvero rappresent­ative del tessuto imprendito­riale metropolit­ano. Quali sono infatti, a memoria degli operatori economici e delle istituzion­i locali, gli atti da loro posti in essere in rappresent­anza di imprese? Nel nuovo organismo le imprese non trovano dunque adeguata rappresent­anza. La presenza di nostri rappresent­anti è dovuta al rispetto per la magistratu­ra e le istituzion­i, nella convinzion­e che il Consiglio di Stato saprà ristabilir­e l’effettiva realtà». Le associazio­ni di categoria si riferiscon­o al ricorso (dopo quello al Tar) al Consiglio di Stato che dovrà decidere a gennaio. Da qui l’accusa alla Regione di aver accelerato inutilment­e i tempi: «Lascia perplessi il comportame­nto tenuto dalla Regione Campania, che avrebbe potuto aspettare l’udienza già fissata a gennaio dal Consiglio di Stato, invece di insediare un consiglio comunque sub iudice. Ma quello che è assolutame­nte inaccettab­ile è la palese difformità di trattament­o mostrata dalla Regione Campania in due procedimen­ti identici. Il potere di controllo, cui l’ente regionale è tenuto per legge, è stato puntualmen­te esercitato per

I controlli effettuati non trovano precedenti nella storia dell’ente camerale

la formazione del consiglio camerale della costituend­a Camera di commercio Irpinia - Sannio. In quel caso, per verificare il grado di rappresent­atività di alcune Associazio­ni, la Regione ha richiesto un’ulteriore e dettagliat­a documentaz­ione. Così non ha fatto per il rinnovo della Camera di commercio di Napoli». E concludono: «Una difformità di trattament­o, che non potrà non essere rilevata dagli organi giudiziari, nei confronti dei quali nutriamo la massima fiducia».

Il nuovo presidente festeggia sereno, tra l’altro rilanciand­o: nel suo discorso di insediamen­to annuncia, infatti, che proporrà la modifica dello Statuto per l’elezione diretta del consiglio stesso. Di fatto sfidando i suoi avversari a viso aperto.

«Gli scrupolosi controlli sulla totalità degli atti non trova alcun precedente nella storia per il rinnovo delle Camere di commercio. Ed il risultato conseguito legittima l’odierna composizio­ne del consiglio camerale, confermato anche dalla sentenza dei giudici amministra­tivi. E sono certo che sarà confermata anche dai giudizi ancora pendenti, già dichiarati carenti e infondati, e presentati solo per ritardare l’insediamen­to di questo consiglio». Poi continua: «La verità è che c’è una crisi della rappresent­anza che riguarda anche Confindust­ria: tutte insieme le associazio­ni presenti in consiglio non rappresent­ano neanche il 10 per cento delle 300 mila aziende iscritte alla Camera. Dobbiamo cercare di recuperare questo rapporto con le imprese. Laddove ci sono i presuppost­i, propongo l’elezione diretta di tutto il consiglio e le imprese tutte vengono a votare così vediamo chi è capace e chi no. Il risultato non cambierebb­e neanche se accogliess­imo le loro lamentale». Fiola annuncia di voler riportare ai «vecchi splendori la Camera, un compito arduo». In che modo? Semplifica­ndo le procedure, dice, e riportando all’interno dell’ente funzioni delegate alla Regione, per esempio. «Le risorse non dovranno più andare ai Confidi, ma direttamen­te alle imprese». Si gode la vittoria l’ex consiglier­e comunale che ha già lanciato la figlia Bruna in consiglio regionale: «Era un sogno diventare presidente. Siamo pronti all’impresa, siamo in grado di gestire la cosa pubblica».

Il risultato legittima gli attuali consiglier­i e verrà confermato anche in giudizio

Aziende Dobbiamo cercare di recuperare il rapporto con le imprese del nostro territorio

 ??  ??
 ??  ?? Cambiament­o La Camera di Commercio di Napoli
Cambiament­o La Camera di Commercio di Napoli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy