Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Gregori e Paladino insieme per una nuova «Anema e core»

Xilografia dell’artista sannita in uscita con il vinile del cantautore

- di Carmine Aymone

Era stata cantata dal vivo a giugno allo stadio San Paolo, in occasione del concerto «Pino è». Francesco De Gregori quella sera aveva intonato in anteprima con sua moglie Chicca «Anema e core», il classico della tradizione musicale partenopea del 1950 composto dal musicista Salve D’Esposito e dal paroliere Tito Manlio e interpreta­to, negli anni, dal tenore Tito Schipa, da Fred Bongusto, Renato Carosone, Roberto Murolo, Nilla Pizzi, Luciano Pavarotti Andrea Bocelli, Lucio Dalla, Michael Bublé solo per citarne alcuni. Oggi «Anema e core» è anche un’opera che unisce due grandi personaggi della musica e della cultura italiana, De Gregori e Mimmo Paladino, per la prima volta al lavoro insieme. Il risultato è una xilografia originale di Paladino unita ad un vinile 10 pollici con due versioni (acustica e orchestral­e) del classico napoletano, reinterpre­tate per dall’autore di «Generale» con sua moglie a cui è legato dal 1978 e registrata a Bath nei Real World Studios di Peter Gabriel.

«Ci piace definire questa opera una “edizione d’arte” perché la parola arte in qualche modo riguarda tutti e due», racconta il cantautore. «Mi raccontava una volta Mimmo di quando in tempi ormai abbastanza lontani dipingeva ascoltando alla radio la musica dei cantautori e li considerav­a dei compagni di viaggio. Forse nasce anche da questo la motivazion­e o meglio la necessità di questo incontro dove si mescolano vernice, musica e parole». La xilografia, in uscita dopodomani (in esclusiva sui siti Ibs.it e Lafeltrine­lli.it), presentata in una teca di plexiglas, è stata realizzata nella storica stamperia dei Fratelli Bulla a Roma in una tiratura di soli 99 esemplari numerati e firmati da Mimmo Paladino e da Francesco e Chicca De Gregori.

«Anema e core» è l’incontro fra due artisti curiosi e disposti alla sperimenta­zione, al gioco e alla sfida, dove le immagini di Paladino (in copertina l’enigma di due volti affiancati, a comunicare il mistero e la meraviglia di una unione) si incontrano con le voci di Chicca e Francesco che giocano per la prima volta con la musicalità della lingua napoletana e raccontano in una canzone senza tempo il respiro e la passione dell’amore. «La musica per un pittore ha la forma dell’acqua - sottolinea Paladino - fluida e mutevole, eterea e geometrica. Con Francesco abbiamo giocato all’antico e molto serio gioco dell’arte: pagine variopinte, colle e torchi, alchimie di appunti poetici e voci cantanti forse di una notte a Capri».

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Insieme Francesco De Gregori e Mimmo Paladino di fronte alla xilografia di quest’ultimo

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