Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Dalla mostra sui De Filippo un monito contro la «napoletanità» populista
Il governo pronto a inserire la norma nella manovra. Benefici per i liberi professionisti
Dal presepe di Natale in casa Cupiello alla caffettiera di Questi fantasmi. Più Napoli di così? La mostra sui De Filippo allestita a Castel dell’Ovo capita però in una Italia populista. Per questa ragione, sebbene pensata per celebrare una delle migliori scuole teatrali del mondo, la stessa mostra si offre anche come un viaggio nel «chi siamo».
NAPOLI «Resto al Sud», la misura varata dal governo Gentiloni contro la disoccupazione giovanile che dilaga sempre più nel Mezzogiorno, aiuta gli under 35 anni ad avviare un’attività imprenditoriale. Un fondo di un miliardo e 250 milioni di euro gestito da Invitalia, l’Agenzia nazionale di proprietà del Ministero dell’Economia che si occupa degli incentivi nazionali per la nascita di nuove imprese e di start up.
Ora il governo pentastellato, guidato dal premier Giuseppe Conte, vuole andare oltre. Nella manovra, infatti, i benefici di «Resto al Sud» potrebbero essere estesi anche agli under 45. Non solo: la stessa misura potrà essere utilizzata anche dai liberi professionisti. Secondo indiscrezioni, infatti, nell’ultima bozza della manovra, nonostante sia ancora al vaglio della verifica oneri, c’è un articolo che estende fino a 45 anni il diritto ad accedere alla richiesta di fondi per la l’imprenditoria nelle regioni del Centro-Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Secondo gli ultimi dati su «Resto al Sud», aggiornati all’11 ottobre scorso, le domande in compilazione sono 7.191, quelle presentate 4.590 e le domande approvate 1.597. Nella prima fase del bando, inoltre, la Campania è la regione che ha presentato più domande per accedere ai fondi di «Resto al Sud». Fino a luglio scorso erano state 1.413 le richieste presentate dagli under 35 campani, il 44% del totale, di cui 653 relative alla sola provincia di Napoli.
La Campania, come si sa, è la regione che ha il record della disoccupazione giovanile. Un giovane su due non lavora e la fuga dei cervelli non accenna a fermarsi nonostante negli ultimi anni a Napoli, con l’Università Federico II, sono nate molte iniziative come l’academy di Apple. Non solo: in Campania è anche inquietante il fenomeno dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, di fatto fuori dal sistema economico.
«Resto al Sud» è stato varato dal governo Gentiloni proprio per aiutare gli under 35 ad intraprendere un’attività lavorativa. Il finanziamento che viene proposto dal bando è articolato su tre strumenti agevolativi, che coprono il 100% delle spese.
Viene erogato un contributo a fondo perduto del 35% delle spese, un finanziamento bancario e un contributo in conto interessi a copertura degli interessi sul finanziamento bancario.
Nei giorni scorsi il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, aveva annunciato l’intenzione del governo pentastellato di voler mettere in campo strategie per sostenere l’occupazione giovanile nel Mezzogiorno. Ora nella manovra, che l’esecutivo di Giuseppe Conte sta mettendo a punto, potrebbe essere inserito il capitolo che prevede l’estensione dei benefici anche agli under 45.