Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Castiello al ministro Grillo «La Sanità in Campania meglio se commissariata»
Se sul tavolo di Vincenzo
NAPOLI De Luca è comparsa una proiezione di misurazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) secondo la quale a fine anno la Campania potrebbe addirittura volare intorno ai 170 punti (dai 105 del 2015), inducendo il governatore ad affermare con particolare entusiasmo che «finalmente cominciamo ad acchiappare le prime tre regioni d’Italia e se si continua così, con una organizzazione tedesca, nel giro di due anni saremo la prima sanità d’Italia per la griglia Lea», c’è chi, invece, chiede di prolungare il regime commissariale nella sanità campana. È il sottosegretario per il Sud e deputata della Lega, Pina Castiello, la quale in una interrogazione al ministro della Salute,Giulia Grillo, espone la drammatica condizione dell’organizzazione sanitaria regionale.
Ora, alla Castiello si aggiungono anche medici, veterinari e dirigenti sanitari che hanno promosso una iniziativa di protesta, all’insegna dell’hashtag #io ci sarò, contro «turni di lavoro massacranti, piante organiche colabrodo, sicurezza sul lavoro non rispettata, rinnovo del contratto al palo». Ieri si sono, infatti, svolte assemblee per iniziativa di tutte le sigle sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, presso le aziende sanitarie della regione. Un simbolico flash-mob che ha mobilitato le équipe di tutti gli ospedali della Campania e impegnato anche i rappresentanti sindacali di categoria presso le rispettive sedi. Protesta che culminerà con lo sciopero nazionale di 24 ore venerdì 9 novembre. Data in cui, in Campania, è previsto un sit in dei camici bianchi sotto la sede della Regione a Palazzo Santa Lucia in vista dell’assemblea nazionale di Roma del 14 novembre.
Nella sua interrogazione, il sottosegretario Castiello spiega che «sono evidenti le gravi disfunzioni organizzative della sanità nella Regione Campania, che penalizzano soprattutto la parte più debole della popolazione, quella che versa in condizione di povertà e che non può procurarsi, utilizzando risorse proprie, le prestazioni che il sistema sanitario regionale non fornisce se non con il pieno accollo delle spese all’utenza».
Insomma, per il sottosegretario «la gestione commissariale è ben lungi dall’avere risolto le criticità della sanità regionale, rivelandosi prive di fondamento le vanterie del commissario-governatore De Luca, novello miles gloriosus». Da qui, il giudizio finale: «Non sussistono i presupposti per la conclusione del commissariamento della sanità della Regione Campania, la quale, per molteplici, gravi e persistenti disfunzioni, merita di essere prolungata».
De Luca «A fine 2018 arriviamo a 170 punti Lea Pronti ad essere la prima regione in Italia sulla sanità»