Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Dal Madre a Capodimonte, ottocento opere e 50 mostre digitalizzate da Google
NAPOLI Le collezioni d’arte sbarcano sul web. E lo fanno grazie a Google che, nell’ambito del progetto Google Art’s & Culture, ospita su una piattaforma tecnologica sette musei di Napoli. La mostra digitale «Napoli città d’arte» è stata presentata ieri nella sede della Camera di commercio e include tra gli altri il Museo di Capodimonte, il Madre (Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina) e il Museo archeologico nazionale di Napoli. In pratica turisti e appassionati d’arte potranno ammirare gratuitamente, in un percorso interattivo, le opere digitalizzate in altissima risoluzione, custodite nei musei che hanno debuttato sulla piattaforma Google Arts&Culture.
Gli utenti, in ogni parte del mondo, potranno così accedere a oltre 200 opere d’arte del Museo di Capodimonte digitalizzate in altissima risoluzione attraverso Art Camera, a 600 esemplari archeologici del Museo archeologico nazionale, più di 10 mostre virtuali del Madre, oltre 50 mostre virtuali curate dalle istituzioni partecipanti i cui spazi sono inoltre esplorabili virtualmente con Street View, come per esempio nel caso delle Catacombe di Napoli e il Parco dei Murales. C’è anche l’Archivio Storico del Banco di Napoli.
Dal 30 ottobre al 3 novembre il Palazzo della Borsa si trasformerà in uno spazio interattivo che ospita la mostra. Gli appassionati di cultura potranno ammirare le collezioni e gli spazi dei musei partenopei attraverso schermi interattivi scoprirne in altissima risoluzione i dettagli più nascosti, con Cardboard e Daydream, ed esplorare le opere in realtà virtuale.
Disponibili anche alcune delle tecnologie per digitalizzare le opere, come la fotocamera digitale Art Camera, e il Google Trolley. Una realtà virtuale affascinante.
Per Sylvain Bellenger, direttore del museo di Capodimonte, «per una struttura che conta 47 mila opere d’arte la digitalizzazione è fondamentale per facilitare l’accesso alla conoscenza da parte degli studiosi ma soprattutto del largo pubblico». Paolo Giulierini, direttore del Mann: «I musei entrano nella sfera digitale e si connettono con milioni di potenziali fruitori a livello globale. L’immagine diventa patrimonio di tutti». Laura Valente, presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee: «Il Madre sta conducendo un attento lavoro di recupero delle immagini e dei materiali di archivio e dei diritti correlati, in vista di un più ampio percorso di digitalizzazione che comprenderà tutta la sua storia».
Mirella Barracco, Fondazione Napoli Novantanove, infine, precisa che «’’incontro con Google Arts & Culture è stato importantissimo, soprattutto per le due mostre dei lavori degli studenti delle 1.100 scuole che hanno adottato i monumenti italiani, perché ha dato loro la consapevolezza del riconoscimento internazionale del loro impegno».
L’evento La mostra interattiva al Palazzo della Borsa fino al 3 novembre