Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Guarda come nevica» Trilogia russa al Bellini
Con «Cuore di cane» parte il progetto di Licia Lanera
«Guarda come nevica 1. Cuore di cane», in scena da stasera fino a domenica al Piccolo Bellini, è il primo episodio di una trilogia sulla Russia a cavallo tra fine ‘800 e primi decenni del ‘900, ideato, recitato e diretto da Licia Lanera, qui al fianco di Tommaso Qzerty Danisi.
Il progetto coinvolge tre autori e tre generi letterari, spalmati su tre anni e che, oltre al testo di Bulgakov, comprende anche «Il gabbiano» di Anton Cechov e «Le poesie» di Vladimir Majakovskij. Al centro di «Cuore di cane» c’è la storia di Filipp Filippovic, uno scienziato che trapianta organi animali sui pazienti per ottenere la loro eterna giovinezza. Ma un giorno deciderà di fare il contrario: mettere nel corpo di un cane randagio ipofisi e testicoli umani, con effetti che hanno un sicuro impatto tragico quanto grottesco. Tutte le voci sono di Licia Lanera che continua così la sua esplorazione nelle potenzialità sulla propria vocalità, che si trasforma di volta in volta in cane, poi in uomo e poi in donna, e ancora suoni di lamiere che sbattono, matite che scrivono su pagine di diari, trivelle e seghe che tagliano crani, tacchi di scarpe che corrono e ancora tante voci. Un’attrice sulla quale, nel frattempo, si rovescia una bufera di neve sul palco.
«Ho iniziato a lavorare sul tema della Russia e della rivoluzione – spiega Lanera in occasione della partecipazione a “Tutto esaurito!” di Rai Radio 3 dove ho scelto Bulgakov, l’autore del mio cuore, perché ho sempre utilizzato il teatro come una sonda che entra nell’animo umano per svelarne le paure più grandi e gli istinti più feroci, e in questo la letteratura russa è stata una mia sicura alleata».