Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Bagnoli, è ora di dire basta al partito dell’immobilism­o

- di Paolo Giugliano

L’imprendito­re Sergio Fedele, nell’intervento pubblicato sul Corriere del Mezzogiorn­o del 27/10/2018, ci va giù duro contro il Commissari­o per il riuso urbano dell’area ex industrial­e di Bagnoli e stigmatizz­a aspramente il comportame­nto tenuto in questi giorni di visite sul posto del Ministro per il Mezzogiorn­o Barbara Lezzi. Senza mandarle a dire, Fedele imputa a Floro Flores l’opportunis­mo dimostrato dopo la sua nomina: non ha mai parlato sulle questioni industrial­i di Napoli e della Campania, in particolar­e dell’Italsider ed oggi, all’improvviso, diventa loquace alfiere della democrazia e della partecipaz­ione dei cittadini.

Barbara Lezzi poi è messa all’indice da Fedele perché le interlocuz­ioni che ha avuto se le è scelte ad usum: movimenti, associazio­ni e comitati presenti erano partigiani e poco rappresent­ativi. La ministra, ancora, secondo Fedele ha completame­nte ignorato la «cittadinan­za attiva» di cui è parte integrante.

Non tocca a me, presidente dell’ associazio­ne Mai più Amianto, presente all’assemblea del 26/10, esprimere un giudizio su tali omissioni; qualcosa però la vorrei dire in generale su quell’assemblea e su come dovranno procedere in futuro le cose.

Intanto quella del 26 era un’assemblea aperta alla quale potevano partecipar­e e intervenir­e tutti, senza bisogno dell’«accesso». L’associazio­ne Mai più amianto vi ha partecipat­o con le sue proposte, presentand­o al ministro 10 tra domande/idee/risposte sulle quali ci aspettavam­o perlomeno un commento. Invece Niente.

La stampa cittadina, pur presente all’assemblea, non ha ritenuto di spendere neanche un rigo. Che faccio, Fedele, sparo sul quartier generale della carta stampata? No, a ciascuno il suo. Con la realtà, non si litiga ma bisogna fare i conti e andare avanti. Penso piuttosto che radicalism­o civile e cittadinan­za attiva debbano riuscire ad incontrars­i, bisogna fare squadra, rete e sistema in una vicenda che ha bisogno come il pane di sinergie e far diventare i mondi vitali città governante.

Potremmo essere d’accordo, non d’accordo, parziale d’accordo in quel caso il paniere della democrazia e della partecipaz­ione ne uscirebbe arricchito.

Penso poi che il bene comune sia la città di Napoli. L’impresa è farlo capire a, Lezzi, Floro Flores, de Magistris e De Luca, che dovranno per intero fare la loro parte. Dopo 25 anni di fallimenti non possiamo concederce­ne altri 25; il rischio c’è ed è presente nel groviglio giudiziari­o, amministra­tivo e finanziari­o che percorre la vicenda. Non deve vincere, quindi, il partito dell’immobilism­o e del non fare la cui madre a Napoli è sempre gravida.

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