Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Marone: «In questa città il giardiniere è scomparso A noi pedoni non restano che percorsi di guerra»
NAPOLI Ogni giorno un ex sindaco di Napoli, pedibus calcantibus, si reca a lavoro. Il percorso cambia, ma il tragitto è sempre quello che lo porta da San Martino a via Cesario Console. Telefonino alla mano, sempre l’ex sindaco, fotografa il degrado. Le scale che calpesta, ormai selve oscure. Riccardo Marone è pronto per scrivere un reportage.
Facciamo il suo percorso.
«Percorso di guerra. Cambia. Solitamente imbocco via Palizzi, con l’erbe alta ormai quasi più di un metro. Poi la Pedamentina».
Ecco la prima scala. In che situazione versa?
«Quando la puliscono è solo piena di immondizia, cartacce, bottiglie, di tutto un po’».
Il Petraio?
«La situazione è leggermente migliorata».
Per lei poi arrivano le scale selvatiche.
«Quelle di San’Antonio ai Monti. Tra le più belle. Che le si prenda dal parco Viviani o da piazza Leonardo poco cambia, sono una foresta. Anzi nella parte alta non si può proprio più passare».
Cos’è abbandono, degrado, maleducazione civica, scarsa manutenzione?
«Da quello che ho saputo da mille giardinieri ormai il Comune di Napoli ne ha solo cento e ultrasessantenni».
Pochini.
«Meno che pochini. Vuol dire che il servizio non esiste proprio più. Su 35 parchi ne sono chiusi 27. Uno sfacelo. E qua parliamo di manutenzione ordinaria, non grandi progetti, riqualificazioni milionarie».
E un gran peccato, visto che parliamo di passeggiate bellissime.
«Per la conformazione di Napoli, le scale sono importantissime. Storicamente sono il collegamento con il centro e devo dire che stanno tornando centrali nella mobilità cittadina».
Cioè?
«Partendo da me, da ragazzetto usavo l’auto per spostarmi dal Vomero al centro, ora cammino, vado a piedi. Nelle città culturalmente si stanno abbandonando i mezzi su gomma. Per fortuna. Oggi si usa la bici, si cammina, si corre, si passeggia. Ma in queste condizioni come si fa?».
Non si fa. E di chi è la responsabilità? Al cento per cento del Comune?
«Allora facciamo una premessa: tutti i tagli dello Stato li subiscono gli enti locali. E siccome con due posti di giardinieri assumi un quadro intermedio,
si stanno via via sopprimendo i secondi e terzi livelli in favore di personale più qualificato. Ma va bene fare così se esternalizzi i servizi, ma se non lo fai fognatori e giardinieri scompaiono. Attualmente è come se a Napoli questi ruoli non fossero proprio coperti e poi si vedono i risultati».
Continuerà ad andare a piedi?
«Certo, io sono la testimonianza di come cambia il mondo. È uno straordinario percorso quello delle scale, si entra in un altro mondo, un’oasi di pace, un’altra Napoli. Silenziosa, un mondo rurale, da non perdere».
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Scale
Storicamente sono il collegamento con il centro e devo dire che stanno tornando centrali nella mobilità cittadina