Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Porti, boom di crociere Spirito: «Entro il 2023 finiranno tutti i lavori»
NAPOLI I porti di Napoli e Salerno crescono. Nei primi nove mesi del 2018 complessivamente i due scali hanno fatto registrare un aumento del 12,5% del traffico crocieristico rispetto allo scorso, con 892.058 passeggeri rispetto ai 795.449 del 2017. Va meglio Salerno con una crescita del 20,81% (69.582 passeggeri rispetto ai 57.595 del 2017) mentre nel porto di Napoli l’incremento è stato dell’11,47% (822.476 passeggeri rispetto ai 737.854 dello scorso anno). Aumento del 4,69% anche per il traffico contenitori, incremento del 2,6% (oltre 6 milioni) dei passeggeri locali e sui traghetti. Numeri importanti, diffusi ieri da Pietro Spirito, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale. Non solo: il comitato di gestione ha dato il via libera al primo bilancio di previsione del 2019 unificato per i porti di Napoli, Salerno e Castellammare. Per il prossimo anno previsto un avanzo economico di un milione e 631 mila euro, un avanzo di amministrazione di 192 milioni e 575 mila euro, un avanzo finanziario di 99 milioni e 468 mila euro. Il presidente Spirito ha annunciato che tutti i progetti in cantiere saranno realizzati in tempo. Spiega: «Abbiamo realizzato e concluso al porto di Napoli opere per 312 milioni di euro, di cui la principale è l’adeguamento della darsena di levate, per un investimento di 150 milioni di euro. L’escavo dei fondali è invece al 70% e sarà finito per la primavera 2019». Poi aggiunge: «Quando saranno terminati il dragaggio e i lavori all’imboccatura dei porti ci aspettiamo una crescita molto significativa del settore merci sia a Napoli che Salerno, ricordandoci che però molto dipende dall’andamento dell’economia». Prosegue: «Sgombero il campo da sgradevoli insinuazioni, noi completiamo tutto in tempo utile per la rendicontazione dei Fondi all’Ue che va fatta entro il 2023». Sul dragaggio: «Noi siamo un porto regionale che serve un territorio, consistente, un’area che rappresenta il 13% del territorio italiano perché comprende oltre alla Campania, il basso Lazio e altre regioni del Sud. Le navi che interessano un porto come il nostro sono quelle da da 15.000 teus, quelle più grandi, da 22.000 sono per gli hub portuali e noi non lo siamo». Per Spirito il porto di Napoli si sta impegnando «sulla Zes che attirerà investitori». E ricordato i lavori per tenere il porto di Napoli al passo con l’accoglienza delle navi da crociera: «Sui crocieristi abbiamo numeri molto positivi ma sappiamo che si dovranno a breve allungare le banchine. Per quest’anno e per il 2019 siamo a posto ma nella prospettiva del 2020 e del 2021 quando arriveranno le nuove navi da crociera più grandi non basteranno più le banchine attuali, vanno allungate dal Terminal Napoli». Oltre all’escavo dei fondali, tra le opere da terminare ci sono il completamento della rete fognaria portuale (22 milioni); i collegamenti stradali e ferroviari interni (31 milioni), l’allestimento degli spazi nell’area portuale da adibire ai cantieri di restauro dell’Immacolatella Vecchia (6 milioni), la messa in sicurezza dell’area portuale alla darsena Marinella (12 milioni), il piano di efficientamento energetico del porto di Napoli con fonti alternative (10 milioni), il prolungamento della diga Duca D’Aosta (20 milioni). Tra le opere già concluse oltre alla Darsena di Levante (per circa 14 milioni) spiccano invece il consolidamento e adeguamento del molo Immacolatella Vecchia (10,7 milioni), la costruzione di due gru portacontainers al molo Bausan (13,4 milioni), il consolidamento e rafforzamento della Banchina di levante al molo Pisacane (5,7 milioni), l’ammodernamento del Bacino di Carenaggio numero 3 (13 milioni).
Infine i lavori sul Molo Beverello: «Non sono compatibili con lo svolgimento dell’Universiade, se non ci saremo con i tempi aspetteremo la fine dei giochi».