Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Catacombe, Sepe incontra Loffredo
Confronto con il parroco della Sanità. «Una nuova convenzione che rispetti il nostro ruolo»
NAPOLI Un lungo faccia a faccia. Un colloquio serrato e molto franco, ma assolutamente riservato. Ieri il cardinale Crescenzio Sepe ha ricevuto in Curia padre Antonio Loffredo, per affrontare la questione delle Catacombe di San Gennaro. Tre giorni fa il Vaticano ha avanzato una richiesta relativa alla convenzione per la gestione del monumento. A Napoli è arrivato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente della Pontificia Commissione di archeologia sacra, che ha incontrato l’arcivescovo di Napoli per esaminare alcune situazioni relative alle catacombe di San Gennaro e quelle di San Gaudioso per la cui gestione, nel 2009, venne sottoscritta una convenzione tra la commissione e l’Arcidiocesi. Una convenzione che è in scadenza e che dovrebbe essere rinnovata secondo una formula «che tenga conto delle attuali esigenze e consenta una migliore gestione e fruizione delle Catacombe, seguendo gli orientamenti dettati da Papa Francesco». In parole pratiche la cooperativa «La Paranza» — che gestisce il monumento secondo un progetto avviato da padre Loffredo, parroco di Santa Maria della Sanità — dovrebbe corrispondere al Vaticano circa settecentomila euro, la metà degli incassi realizzati con la vendita dei biglietti in dieci anni. Ma questi soldi sono stati reinvestiti e sono serviti a garantire — nel tempo — non solo una serie di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria nelle Catacombe, ma anche a procedere all’assunzione di cinquanta ragazzi. A far decollare un modello virtuoso di gestione del bene che adesso è destinato a vacillare sotto i colpi della richiesta avanzata dal Vaticano. Di questo ieri ha parlato il cardinale Sepe con don Antonio Loffredo. Scegliendo ancora una volta di non esporsi con dichiarazioni ufficiali, ma di aspettare i tempi della diplomazia e capire se da Roma, per il caso Napoli, si potrebbe considerare la possibilità di una convezione diversa rispetto a quella sottoscritta per altre Catacombe italiane. Chi parla sono i ragazzi della Paranza. «L’Arcidiocesi e la Pontificia commissione parteciparono con L’Altra Napoli e la Cooperativa La Paranza al Bando storico artistico promosso dalla Fondazione con il Sud, con un progetto denominato “San Gennaro extra moenia una porta tra passato e futuro”. La Paranza sottoscrisse un accordo per la valorizzazione delle catacombe di Napoli, nonché la formazione di nuovi operatori per la gestione, la promozione la valorizzazione dei siti. A tutti era chiaro, nel 2008 , che nel Rione Sanità la tutela e la rivalutazione del patrimonio storico artistico non potesse prescindere dagli interventi di sviluppo occupazionale e sociale. Tutti gli obbiettivi sono stati raggiunti. Con i proventi dei biglietti è stato possibile non solo offrire opportunità di lavoro ai giovani del quartiere ma anche salvare le catacombe dal degrado e dall’abbandono in cui versavano. La bellezza del nostro sogno ha indotto tanti privati a sostenerci. Tutto è stato realizzato informando debitamente gli organi della Pontificia Commissione seguendo le indicazioni ricevute. Il nostro modello virtuoso ha prodotto un notevole incremento di visitatori. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Una nuova Convenzione è ciò che auspichiamo di cuore in tempi brevi con l’esperienza maturata. Padre Loffredo avrebbe forse avuto voglia di compiere un passo in più, fare una pubblica uscita, una dichiarazione ufficiale per ricordare il ruolo della Cooperativa La Paranza rispetto non solo al rilancio delle Catacombe, ma anche dell’intero quartiere Sanità nel quale si è creato un indotto che ha sostenuto l’economia della zona e salvato moltissimi giovani dalla morsa della devianza. Ma Per lui parlano per ora i suoi ragazzi.