Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Conte: «A Ischia non ci sarà condono per gli immobili a rischio idrogeologico»
Rifiuti, De Luca: primo impianto di compostaggio a Pomigliano. Ritardi sullo smaltimento delle ecoballe
NAPOLI «A Ischia ci sono 28 mila domande di condono di oltre 20 anni fa. Per il terremoto ci sono 1100 case danneggiate: il decreto dispone di esaminare le istanze avviate molti lustri orsono e ha disposto solo la definizione relativa. Laddove per le case da regolarizzare ci siano vincoli idrogeologici o altri vincoli la regolarizzazione non andrà concessa e si dovrà procedere alla demolizione».
Parola di Giuseppe Conte, presidente del Consiglio. La tesi è la stessa che il vicepremier Luigi Di Maio sostiene da settimane: «Non c’è nessun condono a Ischia, stiamo solo aiutando le persone ad avere risposte dal Comune. L’unica cosa che stiamo cercando di fare è applicare il decreto emergenze alle case cadute, di cui nessuno parla». Ma le contestazioni che provengono da ambientalisti e, adesso, persino dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca, il quale ha profetizzato che «se il provvedimento passerà così provocherà morti», continuano a fare proseliti. De Luca è intervenuto anche sul problema dello smaltimento dei rifiuti e sulla necessità di completare l’impiantistica. Durante la visita al Conservatorio San Pietro a Maiella (che ha trovato penosamente degradato, tanto da promettere un impegno concreto da parte
Dovremmo chiudere decine di fabbriche abusive, cosa che determinerebbe problemi occupazionali
della Regione») ha annunciato l’avvio della fase finale: «Per gli impianti di compostaggio abbiamo fatto le gare per scegliere le società di progettazione, entro questo mese stipuleremo i contratti. Il primo impianto partirà, credo, a Pomigliano d’Arco. Mi auguro di poter mettere la prima pietra insieme con il sindaco a gennaio 2019». Il presidente della Regione, dunque, realizzerà il primo impianto proprio nella città del vicepremier Di Maio. «Sullo smaltimento delle ecoballe — ha poi proseguito il governatore — c’è un ritardo almeno di 10 mesi dovuto in parte all’attenzione che abbiamo messo per definire i capitolati di gara, perché li abbiamo sottoposti al controllo dell’Anac, e poi perché oggi una serie di Paesi, dalla Romania alla Bulgaria, o quelli del Nord Africa, non accolgono più rifiuti italiani.
Infine, sul drammatico fenomeno dei roghi ha affermato che è «direttamente legato alle centinaia di fabbriche che lavorano in nero e che per lo smaltimento dei residui preferiscono pagare chi va ad accendere i roghi piuttosto che smaltirli in discarica. Ovviamente — ha poi sostenuto — ci troviamo di fronte a una grande contraddizione perché in qualche caso dovremmo chiudere decine di fabbriche abusive, cosa che determinerebbe problemi occupazionali. Prima dovremmo diventare un paese civile e poi costringere tutti alla legalità. Tuttavia — ha concluso — se c’è bisogno di dare una mano, per alleggerire la tassazione, noi siamo pronti. Se poi anche il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, mette in piedi delle iniziative per me va benissimo».