Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ghali: le capitali del trap sono Napoli e Milano

L’artista da milioni di visualizza­zioni al Palaparten­ope

- Carmine Aymone

«Napoli e Milano in questo momento sono le due capitali del rap e del trap italiano. Conosco molto bene la scena partenopea, molto calda e di gran qualità». A parlare è Ghali, la nuova superstar della musica italiana, con milioni di view & like, che stasera sarà in concerto al Palaparten­ope di Fuorigrott­a. «Porto in scena uno spettacolo tutto nuovo dove ci sarà tanto della mia storia. Sarà un racconto urbano, fantastico, reale e poetico che è poi quello che si trova nelle mie canzoni. Parlo di strada ma anche di cartoni animati, di sogni e personaggi fantastici. Con me ci saranno un dj e la band».

L’artista, vero re del trap in Italia, continua a conquistar­e numeri straordina­ri su tutte le piattaform­e e i social: le visualizza­zioni dei suoi video su YouTube hanno superato i 500 milioni, dopo aver battuto tutti i record con «Cara Italia» che, in poche ore dall’uscita, si è guadagnato la posizione n.1 nella Top 200 chart di Spotify e ha raggiunto 98 milioni di visualizza­zioni.

«Album», il suo primo cd in studio, è il quinto più venduto del 2017 e in prima posizione come disco che ha registrato più streaming su Spotify. «Sono cresciuto ascoltando la musica che piaceva ai miei genitori come, ad esempio, Michael Jackson uno degli artisti più influenti della storia. Da bambino amavo rapper come 50 Cent ed Eminem. Un artista che ha poi influenzat­o la mia visione artistica è stato Stromae. Mi ha aiutato a capire che bisogna lavorare su se stessi guardandos­i allo specchio e raccontare la propria storia se si vuole essere veramente autentici. Sono sempre curioso e mi piace ascoltare realtà poco conosciute».

Ghali scrive da sempre di immigrazio­ne in un momento storico in cui i muri invece di abbatterli si costruisco­no: «La musica può sensibiliz­zare le persone. “Cara Italia” parla da sola e spero la mia vita e la mia storia e quello che racconto possano essere d’esempio. Penso alla sensazione che prova un bimbo straniero a scuola oggi, magari grazie a questa canzone sa che non è solo, che non è l’unico e spero possa servire a mettere un seme in testa. Tutto l’impegno e il lavoro di questi anni mi ha portato ad arrivare fino a qui e questa cosa potrebbe essere un esempio per i ragazzi che si sentono in difficoltà pensando di non farcela. Sono un italiano figlio di immigrati, con una famiglia che viene dai quartieri dove c’è stata la scintilla della rivoluzion­e araba, che vive nella periferia di Milano e riesce ad arrivare alle persone e ai loro cuori con la sua musica».

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Re dei trapper Ghali

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