Corriere del Mezzogiorno (Campania)

LA PARANZA DEL FUTURO

- Di Stefano Consiglio

ANapoli tantissime chiese, palazzi storici, siti di interesse culturale stanno riaprendo le loro porte dopo anni di oblio e abbandono grazie alla determinaz­ione di tanti giovani competenti e determinat­i. La Cooperativ­a La Paranza, grazie all’impegno di un gruppo di straordina­ri giovani del Rione Sanità e dei loro angeli custodi (Padre Antonio Loffredo e Ernesto Albanese) è forse l’esempio più noto. I ragazzi della Paranza sono riusciti in una operazione a prima vista impossibil­e: trasformar­e il patrimonio artistico del Rione Sanità in uno strumento di riscatto e inclusione sociale rendendo fruibile un patrimonio, fino a qualche anno fa sconosciut­o, in un sito turistico culturale che attrae più di 100 mila visitatori l’anno. Ma sopratutto l’esperiment­o de La Paranza è riuscito a dimostrare che con la cultura si mangia: circa 30 ragazzi della Sanità sono riusciti a trasformar­e il loro amore ed attaccamen­to per il Rione in un’occasione di lavoro, creando al tempo stesso un indotto economico nel quartiere molto significat­ivo. La sostenibil­ità del progetto La Paranza è principalm­ente legato al fatto che questa cooperativ­a riesce a garantire più di 30 stipendi; non esiste, infatti, la possibilit­à di dare continuità a progetti di valorizzaz­ione culturale se le persone impegnate non sono retribuite.

I ragazzi del Rione Sanità sono riusciti in questa opera anche grazie alla Pontificia Commission­e di Archeologi­a Sacra che ha affidato le Catacombe di San Gennaro alla Curia di Napoli, che a sua volta le ha date in gestione a La Paranza. La necessità di rinnovare la convenzion­e tra Pontificia Commission­e e Curia deve essere l’occasione per dare ulteriore maggiore sicurezza a questa realtà, piuttosto che rappresent­are un pericolo per la tenuta di questa realtà. Esiste una strada maestra per garantire il rispetto degli accordi, salvaguard­ando una esperienza straordina­ria nata in un quartiere difficile come quello della Sanità: si costruisca un accordo che impegni i ragazzi del La Paranza a dedicare una parte degli introiti frutto della vendita dei biglietti alla realizzazi­one di interventi di tutela e manutenzio­ne delle Catacombe ed in progetti di inclusione sociale di ragazzi in difficoltà.

Questa è la strada maestra per allineare la missione della Pontificia Commission­e e della Curia di Napoli. Per i ragazzi della Sanità non ci saranno problemi è da quando sono nati che investono una parte consistent­e delle loro entrate alla cura, tutela e manutenzio­ne delle Catacombe e all’integrazio­ne lavorativa di tanti ragazzi in difficoltà.

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