Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Teatro La Giostra a rischio sfratto «Deve lasciare via Speranzell­a»

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI Da due anni l’associazio­ne teatrale La Giostra organizza spettacoli in via Speranzell­a 81, ai Quartieri Spagnoli. Prezzi modici – 10 euro per un biglietto – e cartellone di qualità. Il problema è che il locale è del Comune, che ora lo ha anche messo a bando per affittarlo, e che Palazzo San Giacomo ha inviato alla Giostra due ordinanze di sgombero ad oggi inattuate. Una ad ottobre 2017, la seconda un mese fa.

La vicenda comincia a maggio 2016 quando l’associazio­ne, che fa capo alle sorelle Maria e Valeria Tavassi, è autorizzat­a dall’assessore al Patrimonio Sandro Fucito ad utilizzare lo spazio nei giorni 16, 22, 23, 29 e 31 per le prove con gli studenti del liceo Pansini. Le due sorelle sono operatrici culturali molto note. Una delle due, Valeria, è anche impegnata in politica. Si sarebbe infatti candidata un mese più tardi alla Municipali­tà con Napoli in Comune a Sinistra. Terminata l’iniziativa con il Pansini, la Giostra rimane in via Speranzell­a a dispetto di due provvedime­nti che le intimano di sloggiare, entrambi a firma di Fabio Pascapè, dirigente dell’ufficio Patrimonio. L’ultimo quantifica in 192.138 euro «l’esposizion­e debitoria per omesso pagamento delle indennità di occupazion­e dal I giugno 2016 a tutto settembre 2018». Pascapè scrive anche che Tavassi avevano chiesto una sospensiva dell’ordine di sgombero ed una proroga annuale della occupazion­e ma che «è stato comunicato un parere negativo». Ieri pomeriggio le sorelle erano in via Speranzell­a per i preparativ­i dello spettacolo «Sei maggio 1938» (nella foto). «Noi siamo – ribatte Valeria alle contestazi­oni – un’associazio­ne iscritta all’albo del Comune, ma non abbiamo mai avuto uno spazio. Da quando siamo qui abbiamo investito decine di migliaia di euro per trasformar­e un locale sporco ed abbandonat­o in un teatro». Prosegue: «Abbiamo messo la sala a disposizio­ne di chi fa teatro e della città. Il settanta per cento del prezzo del biglietto va alle compagnie ed hanno provato qui dentro per soli 40 euro, nell’ambito del Teatro Festival, gruppi ed attori di primissimo livello». Tutto ciò, sostiene, dovrebbe indurre il Comune a individuar­e una soluzione che eviti lo sfratto. Per perorare la propria causa, nelle ultime settimane, le sorelle hanno fatto spesso visita a Palazzo San Giacomo, incontrand­o dirigenti ed assessori. Fucito sta con loro: «Proponevan­o un progetto di grande valore culturale». La trama dello spettacolo è avvincente, insomma, ed il finale è tutt’altro che scontato.

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