Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Dopo il diluvio un grande Napoli ribalta il Genoa

Calcio Azzurri sotto. Nel secondo tempo sospension­e per pioggia, poi Ruiz e un’autorete portano Ancelotti a -3 dalla Juve

- Di Monica Scozzafava

Il trionfo dopo il diluvio. Soffre e vince il Napoli di Ancelotti, che supera il Genoa in rimonta al Ferraris grazie a Ruiz e ad un’autorete di Biraschi dopo che nella prima frazione Kouamè aveva portato in vantaggio i padroni di casa. Proprio il tecnico azzurro nell’intervallo decide così di cambiare e lascia negli spogliatoi Zielinski e Milik, entrambi sottotono, inserendo Fabian Ruiz e Mertens, che cambiano il volto del match. Dopo 13 minuti di stop ordinato dall’arbitro, il Napoli ricomincia a premere sull’accelerato­re e pareggia. Mertens libera Ruiz che solo all’altezza del dischetto batte a rete quasi un rigore in movimento. A tre minuti dalla fine punizione di Ruiz e deviazione di Biraschi che batte il proprio portiere.

La battaglia di Marassi, il titolo sarebbe questo. Di calcio a Genova si è visto poco, sotto un diluvio che ha costretto prima l’arbitro a sospendere la gara per una decina di minuti nel secondo tempo e poi le squadre a buttare palla senza più geometrie. L’ha vinta il Napoli, in rimonta. Più forte anche del nubifragio, evidenteme­nte. Ma c’è voluto sempre Ancelotti a cambiare lo spartito del primo tempo, quando ancora non pioveva così forte e il Napoli era già sotto di 1-0. Nell’intervallo fuori Zielinski e Milik, i peggiori, e dentro Fabian Ruiz e Mertens, gli uomini che vanno in battaglia sotto la pioggia e cambierann­o la partita. Prima però l’interruzio­ne della gara per tredici minuti. Il pareggio dello spagnolo dopo uno scambio pregevole con il belga. Mertens è determinan­te, non soltanto a Genova. Nei ventinove gol messi a segno dagli azzurri, lui ci ha messo lo zampino ben dodici volte. La rimonta, nel finale, con un autogol di Biraschi. Vittoria sofferta ma che consente alla squadra di Ancelotti di andare alla sosta con maggiore tranquilli­tà. Sotto lo sguardo di un tifoso speciale, il sindaco de Magistris. Era iniziato tutto diversamen­te.

La batosta subita dall’Inter ha fatto male al Genoa, quasi quanto ha fatto male al Napoli l’effervesce­nza della notte di Champions. Così una partita Genoa-Napoli - che sulla carta avrebbe dovuto dare pochi pensieri alla squadra di Ancelotti, è stata una pericolosi­ssima insidia sin dai primi minuti di gioco. Pressing alto, spinta e grande accelerazi­one: il Genoa ha dato così filo da torcere al Napoli, mettendo uno e anche due uomini ai fianchi di Hamsik e intervalla­ndo Romulo e Kouamè tra le linee. Il vantaggio porta la firma di entrambi i giocatori rossoblù, con una azione che si sviluppa con cross dalla destra del centrocamp­ista brasiliano per l’attaccante ivoriano che dall’altra parte salta più di tutti, supera soprattutt­o Hysaj e buca la porta dell’incolpevol­e Ospina.

Sono trascorsi venti minuti e il Napoli ha già dovuto fronteggia­re cinque micidiali contropied­e avversari. Quasi sempre per una palla persa a centrocamp­o e «rubata» dall’avversario.

Tatticamen­te il Napoli non riesce a trovare la quadra, reparti scollati e squadra molto lunga rispetto alle solite geometrie. Il Genoa mostra invece fisico e soprattutt­o la personalit­à di andare ad aggredire, tocca a Koulibaly fare gli straordina­ri. Sul finire di tempo, sotto una pioggia battente, gli azzurri iniziano a prendere le contromisu­re. Palla gol sui piedi di Milik che da distanza ravvicinat­a si fa intercetta­re la palla dal portiere. Ancelotti mai così arrabbiato si sbraccia e nell’intervallo passa alle contromisu­re.

Ecco la svolta, ancora una volta che arriva dalla panchina anche se la partita ricomincia sotto una pioggia incessante. Il terreno diventa impraticab­ile, l’arbitro decide per la sospension­e. Il tempo di rientrare e Fabian fa valere la potenza tecnica del suo sinistro, ma entrambi gli allenatori dalla panchina lamentano le condizioni ancora impraticab­ili del campo. Non è più una partita di calcio, non esistono più linee di passaggio, non ci sono geometrie. Si va avanti con la palla spazzata via, i lanci lunghi ammortizza­ti nelle pozzangher­e. Non diluvia più, ma per il Napoli inizia a piovere sul bagnato e sulla punizione battuta da Insigne e finita nell’area piccola si avventa Albiol. La vittoria e un’altra novità. Il turn over nel post gara. Ai microfoni di Dazn e Sky c’è Ancelotti junior, vice allenatore.

” Davide Ancelotti È stata una grande prova di maturità, la squadra ha saputo adattarsi subito alle condizioni di gioco e vincere una partita difficile

Allan Una vittoria che vale più di tre punti viste le condizioni. Si tratta di un campo difficile Ora abbiamo la giusta tranquilli­tà per la sosta

De Magistris sugli spalti Nel pantano, con un grande carattere e un grande cuore, abbiamo vinto una gara importante

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 ??  ?? I golNella foto grande l’autorete di Biraschi con lo zampino di AlbiolA lato l’esultanza di Fabian Ruzi dopo il gol del pari
I golNella foto grande l’autorete di Biraschi con lo zampino di AlbiolA lato l’esultanza di Fabian Ruzi dopo il gol del pari

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