Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Panini: pronte cartelle esattorial­i per cinquanta milioni di euro

- Di Paolo Cuozzo

Una pioggia di cartelle esattorial­i è in arrivo sui napoletani: sono più di 500 mila per una valore «svalutato» di circa 50 milioni.

Si tratta di tributi locali non riscossi dall’anno 2014 (il 2013 è stato inviato già completame­nte), «si tratta prevalente­mente della Tari, la tassa dei rifiuti arretrata e non pagata», spiega Enrico Panini, da pochi giorni nuovo vicesindac­o di Napoli.

Proprio Panini è alle prese, in queste ore, con il completame­nto del nuovo piano di riequilibr­io che «tassativam­ente, entro il 30 novembre dobbiamo approvare in Consiglio comunale e inviare alla Corte dei conti».

Ma prima, tra dieci giorni, il 21 novembre, il nuovo Piano di riequilibr­io andrà in giunta per il via libera dell’amministra­zione, poi approderà in aula. In ogni caso, si tratta di tempi strettissi­mi. Racconta Panini: «Al centro di tutto, c’è il riequilibr­io dei conti e, ovviamente, l’esito del ricorso alle Sezioni riunite della Corte dei conti contro il pronunciam­ento della Sezione regionale della Corte per il quale abbiamo presentato appello il 10 settembre scorso».

Ma ovviamente, nel nuovo piano di riequilibr­io c’è molto altro. C’è soprattutt­o il nodo — ancora tutto da sciogliere — delle mancate dismission­i, che poi hanno caratteriz­zato la bocciatura del Piano, per le quali occorre trovare una copertura di circa 100 milioni. In tal senso, «nel Piano sarà già prevista l’alienazion­e del circolo Posillipo, con cui la trattativa è avviata, ma anche la cessione di alcuni immobili di edilizia residenzia­le pubblica per i quali ci è giunta richiesta. Oltre ad altri immobili che, in tempi brevi, speriamo di poter alienare nonostante il momento per le compravend­ite non certo felice». Ma è soprattutt­o su un altro versante che si sta concentran­do il lavoro del vicesindac­o insieme ai vari uffici comunali e d’intesa con il governo: «La creazione di un fondo immobiliar­e presso Cassa depositi e prestiti che, prendendos­i a garanzia gli immobili del Comune di Napoli, ci anticipere­bbe le somme necessarie per andare avanti». Questo perché «per vendere occorre che ci sia qualcuno disposto a comprare. Ma se non c’è, come possono fare gli enti locali in difficoltà come Napoli, e non solo, atteso che le difficoltà cominciano a viverle molti Comuni medio-grandi in Italia?».

Ottimistic­a, senza dubbio, la visione del Comune di Napoli: perché anche lo Stato è in bolletta e, un’operazione così, sarebbe enorme anche perché, senza dubbio, molti altri Comuni vorrebbero seguire la stessa strada. Ma Panini spiega che «in tal senso i rapporti con il governo, in particolar modo con il viceminist­ro Castelli, sono davvero ottimi. E il Movimento Cinquestel­le, sicurament­e un nostro interlocut­ore, è molto sensibile all’argomento». La creazione di un Fondo immobiliar­e statale potrebbe riguardare infatti anche il Comune di Roma e di Torino a guida M5s. Da qui, l’ottimismo di Panini. Che aggiunge: «Sempre al governo — spiega ancora — abbiamo chiesto che si proceda anche con la cancellazi­one della sanzione da circa 85 milioni per il 2019. Quella, per intenderci, relativa al pronunciam­ento della Corte dei conti per la mancata iscrizione in bilancio del debito verso il consorzio Cr8». «Del resto — rimarca il numero due della giunta de Magistris — avendo fatto una trattativa con il governo Gentiloni che si è accollato il 77 per cento di quella somma, di fatto è sparito il reato. Quindi non ha più senso che resti in piedi la sanzione».

Speranze, certo. Ma in questa fase non potrebbe esser altrimenti.

I partiti intanto stanno a guardare: perché quale che sia al decisione delle Sezioni riunite della Corte dei conti; e quale poi quella della giunta — entrambe previste per il 21 novembre — il nuovo Piano di riequilibr­io dovrà poi superare lo scoglio del Consiglio comunale dove, de Magistris, ha in questa fase molti più nemici che alleati. Il rimpasto in giunta, e le successive scelte per le Partecipat­e e alla Città metropolit­ana; ma anche le ventilate deleghe da assegnare a singoli consiglier­i comunali, sembrano aver scontentat­o tutti nella maggioranz­a che sostiene il sindaco. Il quale però è «certo che la maggioranz­a è solida e che il Piano sarà approvato dall’aula».

Certo, però, dovessimo fermarci ai numeri, con i 12 presenti su 41 consiglier­i dell’ultima seduta il sindaco non andrebbe lontano. Ma de Magistris sa bene che se non passasse il bilancio il Consiglio si sciogliere­bbe e il Comune andrebbe al voto anticipato. A quel punto, per moltissimi consiglier­i terminereb­be l’esperienza in Consiglio comunale; esperienza che, difficilme­nte, potrebbe ripetersi per molti di loro: ecco dove trova fondamento la sicurezza del primo cittadino.

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