Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Era arrivata dallo Sri Lanka per vedere i figli Poi il malore e il coma. «Vuole morire a casa»
È una storia triste quella di T., la donna singalese arrivata in Italia nei mesi scorsi per far visita ai figli e ora ricoverata nell’ospedale San Giovanni Bosco, dove ieri mattina è stata aggredita dalle formiche. A renderla nota è Francesco Emilio Borrelli, lo stesso che ha diffuso il video in cui si vede la paziente con gli insetti che le camminano addosso. Il consigliere regionale lancia un appello affinché la donna possa rientrare nel suo Paese, come desidera; ma bisogna fare in fretta, com’è comprensibile: «L’ultimo desiderio di T. e della sua famiglia è quello di poter tornare a casa sua, nello Sri Lanka. Nonostante il parere favorevole della struttura che l’aveva in cura a trasferirla nel suo Paese d’origine, la compagnia aerea non ha acconsentito all’imbarco perché mancava un medico che la accompagnasse insieme alla sua famiglia. Spero che le autorità si mobilitino per cercare di esaudire l’ultimo desiderio di questa donna davvero sfortunata».
Tra le persone accorse al San Giovanni Bosco dopo la diffusione del video c’erano, ovviamente, i familiari della donna, che ribadiscono la propria gratitudine nei confronti dell’ospedale e ricostruiscono i fatti avvenuti negli ultimi mesi.
«T. è venuta in Italia come turista sei mesi fa per fare visita ai suoi figli che si sono trasferiti qui. In seguito a un malore è stata ricoverata al Monaldi per un by pass cardiaco. Le sue condizioni sono però peggiorate dal punto di vista neurologico ed è entrata in coma vigile. Di qui il trasferimento in una casa di cura di Telese per tentare la riabilitazione. Tutti gli sforzi fatti sono stati inutili e allora la famiglia ha scelto di riportarla al suo Paese perché morisse lì. Con il parere favorevole della struttura di Telese la famiglia ha tentato di imbarcarla su un aereo diretto in Sri Lanka. All’ultimo momento, però, la compagnia aerea ha rifiutato l’imbarco per l’assenza di un medico accompagnatore, prevista dal regolamento. La situazione è poi degenerata e abbiamo dovuto ricoverarla al San Giovanni Bosco che, a dire il vero, ha mostrato molta umanità nell’accoglierla nonostante le difficoltà del caso. Adesso cerchiamo, anche attraverso il consolato, di riuscire a esaudire il suo ultimo desiderio trovando un medico che sia disposta ad accompagnarla. Speriamo che qualcuno raccolga questo appello».
L’appello dei figli Serve un medico che sia con lei durante il viaggio da fare in aereo