Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Caos rifiuti, colpa della politica»
Cafiero de Raho, procuratore nazionale Antimafia: emergenze cicliche, manca la soluzione
«Ogni volta che viene fuori una emergenza rifiuti vi sono un’omissione e un ritardo della politica. I soggetti che devono provvedere alle soluzioni devono smetterla di arrivare a queste situazioni di sofferenza». Così il procuratore antimafia Cafiero de Raho (foto).
NAPOLI «Ogni volta che viene fuori una emergenza rifiuti vi sono un’omissione e un ritardo della politica. I soggetti che devono provvedere alle soluzioni devono smetterla di arrivare a queste situazioni di sofferenza. La responsabilità è di chi deve provvedere e non lo fa».
Il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho commenta le polemiche provocate dalla proposta del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, di realizzare nuovi termovalorizzatori in Campania. «Una soluzione va trovata — aggiunge il magistrato che ha indagato a lungo sui “casalesi” e sull’affaire rifiuti in Campania — abbiamo una emergenza ambientale ciclica che ha già determinato, nelle stagioni passate, scelte che purtroppo si sono rivelate infauste. In verità, ci sono diversi strumenti adottati negli altri paesi, come in Svezia e Norvegia. Vanno operate scelte che evitino di portare i rifiuti fuori regione per pagare il doppio del prezzo di chiunque altro. In questo modo continueremo ad indebitarci. Dobbiamo pensare alla salute dei cittadini, trovare soluzioni efficaci. Quali debbano essere dovrà stabilirlo chi è competente, chi conosce l’impatto ambientale provocato dagli impianti».
Nel teatro di Corte di palazzo Reale a Napoli si apre la prima delle tre giornate della conferenza nazionale sulla Sicurezza e la Legalità organizzata dalla Regione Campania, dall’Eurispes e dalla Direzione nazionale antimafia. Il parterre luccica di mostrine e berretti delle forze dell’ordine e da tantissimi magistrati. Vi sono, tra gli altri, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa; il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri; l’ex comandante generale dei Carabinieri, Tullio Del Sette; il rettore della Federico II Gaetano Manfredi; l’ex procuratore nazionale antimafia e attuale assessore regionale alla Sicurezza, Franco Roberti. E il dramma rifiuti, come quello dei roghi, non può essere eluso. Soprattutto se dietro le crisi si nasconde insidiosa la mano dei clan. «Il pericolo di infiltrazioni di imprese legate alle mafie negli appalti per i rifiuti c’è sempre — aggiunge Cafiero de Raho —. Una banca dati delle imprese che partecipano alle gare sarebbe necessaria e indispensabile per individuare quelle aziende». Cauto, invece, il suo parere rispetto all’emergenza dei roghi tossici: «Non si riesce a comprendere — puntualizza — se sia la camorra a procurare questi incendi per poi determinare un’emergenza produttiva, in modo da indurre scelte al di fuori del circuito, o se siano gli stessi soggetti che trattano i rifiuti, una volta raggiunti livelli di saturazione degli impianti, ad incendiarli. Le indagini se ne stanno occupando».
A smentire, invece, Salvini, ci pensa ancora una volta il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: «La Campania, per lo smaltimento dei rifiuti, non è in emergenza. Siamo soltanto in uno stato di sofferenza dovuto ai roghi tossici». La Campania, secondo i dati resi noti da Costa, si assesta al «52% di differenziata ed il trend, secondo lui, salirà ancora.
Infine, Vincenzo De Luca, ha ripreso Salvini: «La sua idea di realizzare altri termovalorizzatori è sbagliata. Ci sono tanti termovalorizzatori nel Nord Italia ai quali mancano rifiuti da bruciare — ha affermato perché realizzarne di nuovi? Non servono se portiamo la differenziata al 60%. E comun- que sia ci stiamo preparando con aree di stoccaggio provvisorie in caso di emergenza assoluta». Anche da un punto di vista economico-finanziario, ha ricordato, «i termovalorizzatori non sono convenienti senza gli incentivi del Cip6 vigenti fino a qualche anno fa».