Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il ministro della Salute Grillo «Record di tumori infantili Basta con gli inceneritori»
Sottosegretario leghista contro Costa: volle l’impianto di Acerra
Non è Luigi Di Maio che
NAPOLI annusa — è il caso di dirlo — puzza di bruciato nell’attacco sotto la cintura sferrato proprio in Campania dal suo collega vicepremier Matteo Salvini sugli inceneritori da costruire in ogni provincia. E non è neanche il presidente della Camera, Roberto Fico, che è tornato a far rimbalzare le parole su differenziata da incrementare e riciclo da incentivare, nella solita preghiera ambientalista che qui da anni non riesce ad ottenere miracoli.
Stavolta è il ministro della Salute, Giulia Grillo, a biasimare il ritorno all’incenerimento della spazzatura campana. «Inceneritori nella Terra dei fuochi che ha il record di tumori e leucemie infantili? No grazie! — ha dichiarato il responsabile del dicastero —. Bruciare i rifiuti porta un inquinamento insostenibile! I nostri bambini hanno diritto a un futuro diverso. Nessun passo indietro sulla salute e sull’ambiente».
Insomma, la sensazione è che la partita tra i due alleati di governo abbia a pretesto la vertenza rifiuti in Campania, ma di fatto si disputi su altri piani, benché la campagna elettorale per le Europee non sia ancora giunta ai nastri di partenza. I toni tra 5 stelle e leghisti sono più che critici dopo che Salvini, ospite della redazione del Corriere del Mezzogiorno, ha confermato che lui intendeva promuovere gli impianti di smaltimento in Campania per scongiurare «la bomba rifiuti che potrebbe esplodere a gennaio».
Valeria Ciarambino, consigliera regionale e fedelissima di Di Maio, accusa il leader del Carroccio: «La volontà palesata dal ministro Salvini di fare in Campania un inceneritore in ogni provincia è un voltafaccia che non ha nulla a che vedere con il contrasto a una paventata nuova emergenza nella nostra regione». E la Lega, attraverso il suo sottosegretario all’Ambiente, Vannia Gava, sventola un articolo del 2012 scritto dall’allora comandante provinciale della Forestale, Sergio Costa, per la rivista del Corpo «Silvae», nel quale il futuro ministro pentastellato avrebbe approvato la costruzione del termovalorizzatore di Acerra. Una affermazione smentita su Facebook dallo stesso Costa, il quale ha replicato che il suo lavoro era solo un’analisi tecnica del Piano regionale rifiuti, senza valutazioni sul merito. «Gli inceneritori non sono nel contratto di governo — ha sottolineato il ministro —. A Salvini gli hanno raccontato che c’è una emergenza rifiuti che è diversa dalla questione dei roghi tossici; lunedì ci vedremo a Caserta per firmare un piano di azione non sull’emergenza dei rifiuti, ma sulla sofferenza per i roghi tossici, che è un’altra cosa».
Ciarambino
Voltafaccia di Salvini, gli impianti non c’entrano nulla con i roghi