Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Per Bagnoli soldi dal fondo di coesione» Ma per ora non ci sono
«Adisposizione di Invitalia per Bagnoli ci sono circa già 70 milioni a cui aggiungiamo questi 50 della manovra più cento previsti già per il 2020. Ma è stato rifinanziato anche il Fondo Sviluppo e Coesione, quando a Bagnoli saranno necessarie nuove risorse verranno stanziate in corso d’opera dalla cabina di regia attraverso il Fondo». Lo ha detto il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, che ha spiegato come «il Fondo Sviluppo e Coesione è per l’80% blindato al Sud per gli investimenti. Parliamo di quattro miliardi in cinque anni e la priorità è Bagnoli». Insomma, come raccontano fonti ministeriali, «i soldi ci sono ma non si vedono ancora». Il ministro ha anche spiegato i ritardi nella convocazione della prima cabina di regia con il nuovo commissario di Bagnoli Francesco Floro Flores: «Stiamo cercando di accelerare le procedure ancora in stallo, ho incontrato de Magistris a Roma per velocizzare con i ministeri di Ambiente e Beni culturali per consolidare il Praru e ripartire. Quando avremo questi ultimi pareri faremo la cabina di regia, prima sarebbe inutile». Eppure, i numeri non tornano. E soprattutto, non va dimenticato che nella relazione di fine mandato il commissario uscente, Salvo Nastasi, sottolineò come servissero 200 milioni per proseguire con i lavori nel 2019. Invece nella legge di Bilancio passata (per ora) alla Camera non v’è alcun riferimento ai soldi di Bagnoli. E in cassa, presso Invitalia, ci sono circa 40 milioni dei 107 stanziati finora, dei quali circa 36 «prenotati» dall’ex commissario per varie gare, tra cui quella sulla rimozione dell’amianto. Se poi dovesse esserci un emendamento alla legge (che non si conosce), potrà esser presentato solo al Senato perché i tempi per presentarlo alla Camera non ci sono più. Infine, la cabina di regia: non dà soldi (perché non ne ha) ma è il luogo nel quale si prendono le decisioni. E non si riunisce da 5 mesi.