Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Disabili gravi, silenzi dal Comune di Ercolano

- Eleonora De Benedictis Anna De Vizio

Caro direttore, siamo mamme di persone con disabilità grave e scriviamo per denunciare le attese vane, l’isolamento e la disperazio­ne nelle quali troppe volte piombiamo. Possiamo affermare che, certamente, è più agevole affrontare l’handicap del figlio che gestire la relazione con le Istituzion­i locali che invece dovrebbero garantire loro i diritti fondamenta­li per la dignità. Ad Ercolano sono trascorsi circa 6 mesi da quando abbiamo presentato al Comune richiesta di assistenza domiciliar­e. Sei mesi trascorsi a sollecitar­e, invano, l’attivazion­e del servizio che per alcune famiglie resta l’unico sollievo. Siamo abituate a sentire il solito mantra: «Non ci sono soldi»; ma in questo caso i finanziame­nti ci sono e i funzionari attribuisc­ono questo ritardo alle più svariate cause: mancanza di personale, rivisitazi­one delle pratiche, altre incombenze più urgenti. Il tempo passa e dopo aver incontrato sindaco, assessore del ramo e dirigente dei Servizi sociali dai quali abbiamo ricevuto promesse, sempre puntualmen­te disattese, la nostra disperazio­ne è sempre più grande. A tutt’oggi rimane un mistero incomprens­ibile la mancata attivazion­e del Servizio di assistenza domiciliar­e. Apprendiam­o con piacere dai media che tutti si indignano quando personaggi famosi utilizzano parole offensive nei riguardi dei nostri figli affetti da autismo o da sindrome Down. Vorremmo, però, che questa indignazio­ne si tramutasse in servizi alla persona sempre più rapidi ed efficienti da parte di chi gestisce e ha anche responsabi­lità di governo.

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