Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’artista e la ragazza a seno nudo in chiesa Fedeli in allarme
S. Francesco delle Monache (Domus Ars) In occasione di un evento con Jodorowsky
Una ragazza a seno nudo sorride abbracciata ad Alejandro Jodorowsky, visionario artista, intellettuale poliedrico che si definisce psicomago. La foto scattata anni fa durante una performance nella chiesa di San Francesco delle Monache (Domus Ars) di Napoli. Alcuni fedeli indignati la inviarono in Curia e ora in Procura all’aggiunto Piscitelli.
NAPOLI L’ultima notizia che turba i fedeli napoletani più tradizionalisti in realtà è una foto. È stata scattata nell’ottobre 2013, in occasione di un workshop del maestro Alejandro Jodorowsky, intellettuale multiforme e visionario, nonché psicanalista sui generis il quale si autodefinisce psicomago. Le sue performances sono a metà tra il teatro e la terapia di gruppo e prevedono anche il contatto fisico. Nella foto si vede il maestro che, alla fine dello spettacolo, sorride mentre una ragazza lo abbraccia offrendo all’obiettivo del fotografo il suo seno nudo.
Lo scatto
Nulla di strano se non fosse che la foto è stata scattata nella Chiesa di San Francesco delle Monache, in via Santa Chiara, più comunemente conosciuta come Domus Ars, dove da alcuni anni — grazie a una regolare convenzione tra l’Arcidiocesi di Napoli e l’associazione Il canto di Virgilio —, si svolgono attività culturali, concerti, spettacoli teatrali, convegni, presentazioni di libri; ma anche convention di partito (da Sinistra e Libertà al Pd) e a Dema). Insomma, un vero e proprio centro di cultura a 360 gradi.
L’intesa
L’associazione dal 2013 corrisponde un regolare canone di affitto all’Istituto diocesano per il sostentamento del clero di Napoli, (1.500 euro mensili) in base a una convenzione sottoscritta da don Giuseppe Costagliola per conto della chiesa che scadrà il 28 febbraio 2019, con rinnovo tacito. Tuttavia la performance di Jodorowsky, il quale a Domus Ars è tornato anche qualche anno fa, è ritenuta da alcuni fedeli contraria ai princìpi della chiesa cattolica e, in particolare, sono state ritenute offensive sia alcune convinzioni espresse da Jodorowsky, sia alcune immagini come quella che pubblichiamo in pagina.
Il blog dei seguaci
In un blog in rete dopo una serata del maestro, una sua fan così commenta l’esperienza: «Il Maestro mi ha benedetta, io gli ho baciato la mano. Il sei ottobre. Ebbene, io ho un Maestro, un Maestro spirituale, qualcuno a cui mi ispiro, qualcuno da cui ho da imparare. Il Maestro è un uomo, ha ottantaquattro anni e in una chiesa sconsacrata di Napoli descrive come mas... un clitoride passeggiando lungo la navata. Lui è eccentrico ed è sensuale. Napoli è la mia madre, la mia città natale, i
suoi vicoli sono le sue budella. Il Maestro è un mago e sa donare la guarigione, il Maestro dall’abside riceve tutti, la fila è lunga, c’è gente che litiga e si accapiglia come in posta nei giorni di scadenza...».
Luogo di culto
Ma il fatto è che San Francesco delle Monache, una delle chiese più antiche di Napoli perché risale al 1325, attualmente non risulta sconsacrata. Anzi. Nell’articolo 2 del contratto di locazione regolarmente depositato presso l’Agenzia delle Entrate il 28 maggio 2013, si legge testualmente: «La parte conduttrice prende atto che nel complesso chiesastico vige la deputatio ad cultum, si obbliga a conservarne la destinazione culturale e a permetterne l’officiatura liturgica secondo le disposizioni dell’Ordinario diocesano».
Il Giubileo del 2010
Insomma, nel contratto di affitto quel tempio non appare affatto sconsacrato. Tutt’altro. I fedeli ricordano ancora la meritoria riapertura dell’edificio sacro in occasione del Giubileo del 2010. La chiesa, che era rimasta chiusa dopo l’ultimo conflitto mondiale, venne riaperta al culto e destinata alla pastorale universitaria. La vicenda Jodorowsky sarebbe stata segnalata già oltre due anni fa all’Arcidiocesi con una lunga e dettagliata mail contenente anche la foto dello «scandalo». Da qualche giorno l’utilizzo del tempio, così come quello di almeno altre tredici chiese monumentali di Napoli, è finito nel fascicolo dell’indagine conoscitiva avviata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli.
La Curia
Ieri il «Corriere del Mezzogiorno» ha cercato invano di mettersi in contatto con il direttore di Domus Ars, Carlo Faiello. Mentre un commento stringato è arrivato da don Giuseppe Costagliola, il rappresentante dell’Istituto per il sostentamento del Clero a Napoli. «Non mi risultano al momento problemi particolari, oppure un uso non corretto di quel luogo — si è limitato a spiegare il sacerdote — è evidente che le associazioni che utilizzano chiese per eventi pubblici sono tenute a garantire, come è sancito, il rispetto doveroso».