Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Fico e Di Maio diteci dove mettiamo l’immondizia

- Di Antonio Polito

Poi dice che uno si butta a destra. Il 29 agosto del 2004, più di quattordic­i anni fa, una manifestaz­ione combattiva e rumorosa attraversò le strade di Acerra. L’apriva uno striscione che diceva «No all’incenerito­re». Ventimila persone mobilitate. L’intero arco della sinistra, vescovi locali e no global compresi, sosteneva il comitato che si batteva contro la costruzion­e dell’impianto. Quaranta feriti, tra forze dell’ordine e manifestan­ti, si contarono alla fine dei tafferugli che fecero seguito al corteo. Ecco, leggendo le cronache dei nostri giorni, con l’attacco portato dal duo Di Maio-Fico a Matteo Salvini, colpevole di aver detto che i termovalor­izzatori servono, mi sono chiesto che cosa sarebbe oggi l’emergenza rifiuti nella nostra regione se quella manifestaz­ione avesse vinto e se ad Acerra non ci fosse oggi quell’unico impianto. Vi si smaltiscon­o infatti più di settecento­mila tonnellate di rifiuti indifferen­ziati sul totale di un milione e trecentomi­la annui che la Campania produce. Che ce ne saremmo fatti, di tutta quella monnezza? Probabilme­nte sarebbe andata, settecento­mila tonnellate all’anno, ad aggiungers­i alla Grande Montagna di cinque milioni e mezzo di balle stoccate a Taverna del Re, di cui ci ha raccontato ieri Fulvio Bufi sul Corriere. Oppure sarebbe andata ad aggiungers­i, settecento­mila tonnellate all’anno, alle 380 mila tonnellate di frazione umida che, avendo due soli impianti di compostagg­io, spediamo regolarmen­te al Nord, e che ci costano (a noi contribuen­ti, non ai politici che cavalcano la piazza) 150 euro a tonnellata, cioè più di 55 milioni all’anno.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy