Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Autismo, dopo lo stop alla legge regionale associazioni in rivolta
Dopo la bocciatura della normativa, arriva la rivolta delle associazioni
«Un consiglio regionale che vara una legge incostituzionale è un consiglio di incompetenti». Toni Nocchetti, fondatore dell’associazione “Tutti a Scuola”, che si batte per rivendicare politiche di inclusione e miglioramento dell’assistenza a favore dei disabili, particolarmente dei minori, è su tutte le furie. Ieri mattina ha appreso dal
Corriere del Mezzogiorno che la Consulta ha cassato la legge sull’autismo approvata a settembre dello scorso anno dal consiglio regionale della Campania. «Viene perfino il dubbio — sbotta — che sia stata una operazione di facciata, che i consiglieri fossero consapevoli di come sarebbe andata a finire, ma volevano recuperare un po’ di facili consensi». E’ una requisitoria la sua. «Il tema — incalza — è molto serio. Proprio oggi ho ricevuto una telefonata sconvolgente di una coppia di genitori di un bimbo autistico i quali sono soli, trascorrono gli anni nell’angoscia e nel timore che, dopo la scuola, l’unica prospettiva per il figlio sia di restare chiuso in un centro con operatori privi di competenze. Ad un tema serio la politica dovrebbe dare risposte altrettanto serie. Una legge suscettibile di essere cancellata dalla Corte Costituzionale non lo è».
La norma che è stata bocciata dalla Consulta in quanto invade l’ambito di competenze del commissario per il piano di rientro nella Sanità — figura attualmente incarnata, peraltro, dal presidente della giunta regionale De Luca —, era stata proposta, da Flora Beneduce (Forza Italia), Marrazzo (Idv) e da vari esponenti del Pd. Tra essi Raffaele Topo, all’epoca presidente della commissione Sanità ed oggi parlamentare. Un anno fa, quando il governo Gentiloni scelse di impugnare il provvedimento alla Consulta, commentò: «Noi andiamo avanti». Ora lancia un appello a De Luca: «Poiché l’incostituzionalità è stata sancita a seguito dell’invasione delle competenze da parte del consiglio, che spettano al commissario, può essere il commissario a riproporre quanto previsto dalla norma». Il Centro unico per la Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e dello Spettro autistico previsto in ogni Asl, per esempio, che avrebbe dovuto tra l’altro garantire la continuità assistenziale nel passaggio dall’età evolutiva all’età adulta. Le Unità di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, ancora, che sarebbero dovute nascere negli ospedali per facilitare diagnosi ed interventi terapeutici ed era previsto che disponessero di posti letto, anche di degenza ordinaria, «idonei all’accoglienza dell’utenza di pertinenza neurologica e psichiatrica, di una specifica dotazione organica che preveda almeno neuropsichiatri infantili, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, personale tecnico e amministrativo, infermieri professionali».
Guarda a De Luca anche Stefano Graziano, consigliere regionale del Pd ed attuale presidente della commissione Sanità: «Potrebbe emanare un decreto commissariale che salvi almeno le parti più importanti della legge». Il 22 novembre, intanto, si riunirà il tavolo tecnico per discutere della richiesta della Regione Campania al Governo di uscire dal commissariamento sulla Sanità che dura da dieci anni.