Corriere del Mezzogiorno (Campania)

PIETÀ DE TURCHINI LEO E « NOTE D’ALTROVE»

- Dario Ascoli

«Si tratta della prima esecuzione assoluta in tempi moderni del capolavoro di musica sacra di Leonardo Leo e di fatto non esistono evidenze storiche di esecuzioni precedenti a partire dalla morte del compositor­e, nel 1744».

Sono parole del maestro Giovanni Acciai, direttore dell’ensemble Nova Ars Cantandi che stasera alle 19, nella Chiesa di Santa Caterina da Siena, inaugurerà la stagione della Fondazione Pietà de’ Turchini, che avrà come titolo tematico «Note d’Altrove», essendo dedicata al rapporto tra musica napoletana nelle sue diverse declinazio­ni e musica del mondo.

I Responsori­a di Leonardo Leo, compositor­e attivo nell’antico Conservato­rio della Pietà de’ Turchini grazie al maestro Acciai hanno avuto la prima registrazi­one su disco, pubblicato lo scorso 21 settembre per Deutsche Grammophon/Universal e da Napoli prende il via la tournée di presentazi­one dell’album già premiato dalla rivista Musica.

Leo, che contende a Francesco Durante il titolo di «Maestro dei Maestri» della Scuola Napoletana nacque nell’odierna San Vito dei Normanni (Brindisi) nel 1694 e fu allievo del Conservato­rio della Pietà dei Turchini.

Ancora sulla partitura di Leo Acciai aggiunge: «Non è un caso che, d’accordo con l’etichetta, abbiamo deciso di eseguire i Responsori­a, per la prima volta dopo almeno due secoli, nella città di Leo, e alla Pietà dei Turchini, dove il maestro si formò e insegnò».

Anche se il grande successo arrise a Leo con Zenobia in Palmira, del 1725 su libretto di Zeno, anche grazie all’interpreta­zione di Carlo Broschi «Farinelli», il musicista pugliese non trascurò mai il genere sacro in cui rivelò grande sapienza contrappun­tistica.

Il Collegium Vocale et Instrument­ale Nova Ars Cantandi è tra i più apprezzati complessi di musica antica in Europa, essendo stato fondato nel 1988 da Giovanni Acciai e annoverand­o cantanti e strumentis­ti specialist­i del repertorio e accomunati da una spiccata vocazione filologica.

Nel prosieguo della stagione della Fondazione, in ossequio al titolo, viaggiando tra Scuola Musicale Napoletana a quella Romana e Venezia e fino all’America Latina e alla Persia, alla Francia, alla Spagna, all’Inghilterr­a e alla Slovenia, molte saranno le occasioni di confronto.

Napoli sarà protagonis­ta con Gaetano Greco nel repertorio sacro, ma quello profano sarà rappresent­ato da un programma dedicato alle Famosissim­e Armoniche del Regno di Napoli, incentrato su Adriana Basile, Giulia De caro e Annamaria Scarlatti. Ospiti saranno Les Cris de Paris, il Trio Chemirami, Celadon, Ingenium, l’ensemble Villancico. La stagione si articolerà in diversi scenari cittadini da Palazzo Donn’Anna, a Capodimont­e, da Palazzo Zevallos Stigliano ai siti consueti delle Chiese di Santa Caterina da Siena, San Rocco a Chiaia e dell’Incoronate­lla alla Pietà de’ Turchini.

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Ensamble Il Tam Tam DigifestA Napoli al Teatro Spazio Libero si conclude 13esima edizione del Tam Tam Digifest. Stasera, alle 21,di James Ponsdolt, inquietant­e parabola sul potere dei social network con Tom Hanks e Emma Watson. Domani (alla stessa ora) la rassegna fa un omaggio al ’68 e al maggio francese con

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