Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’altra «Voce del mare»
Nuovo locale a Torre del Greco. Ottimi paccheri col polpo e frittura. Buono il sushi
«Dotto’, Torre del Greco punta a diventare come Pozzuoli». Fermo subito il mio giovane interlocutore, il proprietario dello «Yachting Club la Voce del Mare», versione 2.0 dell’omonimo locale sul porto corallino. Non me ne vogliano gli amici flegrei, ma Torre del Greco è già diventata pari, se non superiore, alla città della solfatara e del tempio di Serapide. Naturalmente, l’ambito al quale mi riferisco è quello della gastronomia. Il più grande comune vesuviano, infatti, associato dagli anni ‘50 ai ‘70 all’eccellenza della cucina marinara, ha ritrovato, dopo anni di oscurantismo, nuovo slancio grazie al proliferare di encomiabili iniziative imprenditoriali che ne hanno riaffermato il ruolo di primissimo piano nel panorama regionale. Il nuovo locale è aperto da meno di un mese. Grandi investimenti sulla struttura che dall’estate prossima potrà contare anche su un ampio spazio all’aperto. Alla cucina di mare, con radici nella tradizione, ma moderatamente innovativa, si affianca la proposta di sashimi e sushi preparati utilizzando anche materia prima locale, come sgombri e altro pesce azzurro. Partenza confortante con una polpettina di patata aromatizzata al tartufo, si prosegue col modaiolo polpo alla piastra (1), un po’ duretto, che non ricorderò con particolare ammirazione, e la tempura di gamberi e polpa di astice. Ottimi nigiri con ricciola cotta (aromatizzata con prugna fermentata) e cruda rendono l’idea della sapiente lavorazione del riso. Eccellenti i paccheri De Cecco (una sicurezza) con sugo tirato di polpo (2) ben più tenero del precedente e crema di ceci: alcuni legumi fritti garantiscono un contrasto croccante. La frittura classica è pulita e croccante
(3), più della tempura: le triglie di scoglio freschissime svettano sui pur buoni calamari e gamberi. Si termina bene col fresco gelato al Mojito e la più impegnativa bavarese al cioccolato e pistacchio.