Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La teoria del riposo 100 ore di stop L’intero gruppo si ritroverà martedì, finiti gli impegni delle Nazionali

- Ciro Troise

NAPOLI «Meglio mezz’ora di lavoro duro che tre ore d’allenament­o blando. Non conta la qualità del training ma l’intensità», nel suo libro Il leader calmo Carlo Ancelotti racconta di aver spesso discusso a Madrid con Florentino Perez che lo criticava perché faceva allenare poco la squadra. Ancelotti insiste sulla filosofia che l’ha accompagna­to durante la sua carriera all’insegna di successi nei cinque principali campionati europei, la qualità è il suo punto di riferiment­o.

Quando Mertens, dopo il gol contro la Roma ha chiesto di partire più spesso dall’inizio, ha risposto: «Non conta la quantità dei minuti giocati ma la qualità». Il Napoli è in vacanza, Ancelotti ha dato ai suoi calciatori non impegnati con le rispettive Nazionali il periodo più lungo di stop in serie A: tre giorni e mezzo, ben 100 ore di riposo dall’ultimo allenament­o di venerdì mattina, alla ripresa di martedì pomeriggio. Il Parma di D’Aversa e il Torino di Mazzarri faranno allenament­o anche oggi, nella domenica della sosta del campionato. Per gli azzurri un lungo weekend in cui staccare la spina, rilassarsi con la propria famiglia come ha fatto per esempio Albiol, in vacanza a Londra. Il Napoli del resto corre, non da segnali di calo, è la squadra che ha conquistat­o più punti in rimonta, segnato più gol nell’ultima mezz’ora.

La fuoriuscit­a dall’ossessione italianist­a del lavoro sul campo a Napoli è avvenuta già qualche anno fa con Benitez, in quel caso l’adattament­o alle nuove abitudini dopo l’era Mazzarri fu vissuto con criticità dai calciatori e dall’ambiente. Ancelotti, invece, è entrato nel cuore del gruppo che ha sposato le sue idee. «Credo d’averlo incontrato troppo tardi, è difficile litigare con lui», ha raccontato Insigne in conferenza stampa con la Nazionale. Martedì Ancelotti a Castel Volturno ritroverà anche Lorenzo, Mancini, dopo la gara contro il Portogallo, gli ha risparmiat­o l’amichevole di martedì contro gli Stati Uniti. In gruppo ci saranno anche Koulibaly, Diawara, Ounas, Rog e Mertens. Sono tredici i “nazionali” in giro per il mondo, nell’amichevole in famiglia Ancelotti ha dovuto aggiungere alla prima squadra anche alcuni elementi della Primavera: il portiere D’Andrea, sostituito da Ospina a gara in corso, il difensore Senese, i centrocamp­isti Micillo e Marino e l’attaccante Sgarbi. Hanno trovato spazio Verdi, che ha realizzato una doppietta ed è pienamente recuperato per la partita contro il Chievo Verona, Younes, autore di un gol su cross di Malcuit, e Ghoulam durante l’amichevole contro la Primavera.

Il terzino algerino non è ancora pronto per tornare in campo, Younes è costanteme­nte in crescita, Ancelotti lo monitora per capire quando potrà contare anche su di lui. Non ha giocato Meret che, dopo la frattura del terzo medio dell’ulna sinistra, sta fronteggia­ndo il riacutizza­rsi di un’infiammazi­one alla spalla sinistra che gli ha fatto saltare le ultime quattro partite dello scorso campionato. Si punta a recuperarl­o per Napoli-Frosinone del prossimo 8 dicembre, ma la situazione va costanteme­nte monitorata.

” Il tecnico Meglio mezz’ora di lavoro duro che tre ore d’allenament­o blando Non conta la qualità del training, ma molto di più l’intensità

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