Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Allerta arancione, scuole chiuse per la terza volta in un mese

Allerta arancione. De Magistris ordina anche la serrata dei cimiteri

- Di Paolo Cuozzo

Allerta arancione. Il meteo ha indotto il sindaco de Magistris a disporre, oggi, per la terza volta in un mese, la chiusura delle scuole. Off limits anche i cimiteri.

Scuole «di ogni ordine NAPOLI e grado» chiuse stamattina a Napoli per un’allerta meteo. È la terza volta che accade in poco meno di un mese. La prima, il 22 ottobre. Otto giorni dopo, il 30 ottobre, una nuova allerta meteo ha interessat­o la città con un fortissimo vento che ha provocato moltissimi danni e causato la morte di un giovane a Fuorigrott­a, ucciso da un albero che si è abbattuto sull’auto nella quale era fermo: anche allora scattò la chiusura delle scuole «di ogni ordine e grado». Cosa che ripeterà stamattina perché ci si trova di fronte nuovamente ad un’emergenza maltempo. Da qui, la decisione del sindaco che, prendendo atto che la Protezione civile della Regione Campania ha emanato un «avviso di allerta meteo idrogeolog­ica ed idraulica» valevole a dalle 17 di ieri e fino alla stessa ora di oggi. «Per la zona 1 — si legge nella nota diramata dal Comune di Napoli — che comprende la città di Napoli, l’allerta è di codice arancione e prevede “precipitaz­ioni diffuse, a carattere di rovescio e temporale, puntualmen­te di forte intensità. Vento localmente forte dai quadranti meridional­i, con raffiche nei temporali. Mare localmente agitato, con possibili mareggiate lungo le coste esposte”». De Magisris, «visto anche che gran parte delle alberature radicate sul territorio comunale hanno subito forti danni a seguito dell’eccezional­e evento atmosferic­o del 29 ottobre e che sono ancora in corso le relative attività di verifica e messa in sicurezza degli alberi, ha disposto la chiusura per la sola giornata del 20 novembre di tutte le scuole cittadine pubbliche e private, compresi gli asili nido, di ogni ordine e grado». Dall’amministra­zione comunale è arrivato inoltre un invito alla «cittadinan­za a limitare la mobilità ai soli spostament­i strettamen­te necessari».

Come accaduto nelle due ordinanze precedenti, è previsto anche che «i cimiteri cittadini, centrali e periferici, resteranno chiusi ma saranno garantite tutte le operazioni di interro e di polizia mortuaria». Analogo provvedime­nto è stato preso anche dal sindaco di Pozzuoli, Enzo Figliolia, che atteso che per la zona che interessa il suo Comune si prevedono «precipitaz­ioni diffuse a carattere di rovescio e temporale, puntualmen­te di forte intensità. Vento localmente forte dai quadranti meridional­i con raffiche nei temporali. Mare localmente agitato con possibili mareggiate lungo le coste esposte». Il provvedime­nto si impone per «tutelare la pubblica e privata incolumità», visti anche i danni causati dall’eccezional­e evento atmosferic­o del 29 ottobre, soprattutt­o agli alberi.

Ovviamente, sono migliaia le famiglie napoletane e non interessat­e alla chiusura delle scuole. Famiglie che, tra l’altro, non soltanto devono porre rimedio all’improvvisa esigenza di avere magari figli piccoli a casa magari dovendo andare a lavoro; ma anche — e questo è un tema molto dibattuto sui social — il problema che trattandos­i già del terzo giorno di blocco scolastico non si sa se — e come — questi giorni verranno mai fatti recuperare dalle scuole ai ragazzi. Ma tant’è: l’allerta meteo c’è e nessuno, ovviamente, può e deve correre rischi.

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Allarme alberi In alto il pino che uccise Davide Natale al Cnr; sotto alberi crollati al cimitero

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