Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Tromba d’aria spaventa Salerno, danni alla Reggia
Il sindaco: non ho la palla di vetro Caserta, cadono stucchi alla Reggia Tromba marina fa danni a Salerno
NAPOLI Infuriano le polemiche sugli allarmi meteo che suscitano apprensione tra i cittadini e inducono le istituzioni pubbliche ad adottare provvedimenti, come la chiusura della scuole, che non sempre poi si rivelano giustificati. E sui social gli utenti si sono scatenati per denunciare con ironia sferzante l’allerta «sole a catinelle» e il «diluvio universale» solo annunciato. In realtà, anche se non c’è stato alcun disastro i danni e i disagi sono stati molti. A Caserta il nubifragio di lunedì ha provocato il distacco di una porzione di capitello dalla facciata Sud della Reggia. La zona è stata transennata e i tecnici hanno effettuato le verifiche
De Magistris L’ultima volta è stata emessa un’allerta gialla e sappiamo cos’è accaduto La città è ancora ferita
del caso. Il prefetto Carlo Carapezza Guttuso del Mibact ha confermato che a provocare il distacco del fregio a forma di foglia d’acanto è stato il forte vento. Bomba d’acqua ad Avellino dove da lunedì sono caduti 150 millimetri di acqua, trasformando il parcheggio dei bus in piazza Kennedy in un vero proprio lago.
Nel primo pomeriggio una tromba marina ha minacciato il porto di Salerno. L’improvviso fenomeno atmosferico è stato visibile anche a parecchi chilometri dalla seconda città della regione: alcuni container sono stati ribaltati dalla furia del vento e due operatori portuali hanno riportato lievi danni a una mano e a una spalla. In provincia, nella zona di Sala Consilina, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per far fronte ad alcuni allagamenti.
Sole e polemiche a Napoli. In conseguenza dell’allerta di livello arancione diramata lunedì dalla Protezione civile, il sindaco del capoluogo Luigi de Magistris aveva disposto la chiusura delle scuole. Le reali condizioni meteorologiche lo hanno spiazzato. E non gli hanno risparmiato gli sfottò del popolo dei social che ha ipotizzato «una gita al mare col sindaco alla prossima allerta meteo».
«Noi - si è giustificato de Magistris - non abbiamo la palla di vetro. Sappiamo che le previsioni non sono elementi di certezza, ma l’ultima volta è stato emesso un bollettino giallo e a Napoli, per la prima volta, ci sono stati venti oltre i 100 chilometri all’ora. Una situazione per la quale contiamo milioni di euro di danni. Napoli è ancora ferita e ha pianto una vittima mentre oggi (ieri, ndr) con un’allerta arancione siamo tra la pioggia e il sole con fenomeni atmosferici normali».
De Magistris ha spiegato che l’adozione del provvedimento di chiusura delle scuole è stato adottato anche sulla base delle relazioni del Servizio verde del Comune che ha rappresentato i potenziali rischi rappresentati dagli alberi. «Siamo sconcertati - ha aggiunto il sindaco - del fatto che non si riescano ad avere previsioni migliori. Noi con i dati che abbiamo cerchiamo di prendere le decisioni migliori guardando sempre, nel dubbio, alla sicurezza delle persone». Durissimo il commento del vicesindaco metropolitano Salvatore Pace che definisce «insostenibile» il sistema di allertamento della Protezione civile e punta il dito verso «i danni erariali agli enti e ai ministeri costretti a interrompere inutilmente i servizi, pur mantenendone le spese».
Chi non ha pensato di dare troppo peso all’«al lupo, al lupo» della Protezione civile è stato il sindaco di Caserta Carlo Marino. «Ho preferito - ha spiegato - evitare di chiudere preventivamente le scuole. Del resto, un’ordinanza in tal senso si poteva approntare anche in mattinata prima dell’orario di apertura degli istituti». Il primo cittadino casertano non se l’è sentita di condannare il suo omologo napoletano. Ma ha spiegato che «una cosa è il maltempo, altro è il pericolo» e che mentre alcuni amministratori «tendono a fare scelte per la propria tranquillità», lui preferisce «adottare le decisioni che sembrano migliori nell’interesse della comunità».
Marino Ho preferito evitare di chiudere le scuole con anticipo Certo una ordinanza si poteva approntare in poco tempo