Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Medici di famiglia a De Luca: «Non siamo “privati” EpiCa è un progetto dell’Asl»
NAPOLI A Caserta «non abbiamo firmato il secondo protocollo» per Terra dei Fuochi, ha detto il governatore De Luca, «perché accennava a soggetti privati in relazione al controllo dei dati oncologici» e «per la Regione c’è un solo ente che li certifica, il Registro Tumori, la sanità pubblica. Noi non interloquiamo con ciarlatani che incontriamo nelle piazze protocollati ai ministeri».
Parole che hanno ferito i medici di famiglia coinvolti dalla Asl di Casoria nel progetto EpiCa che il governo (che ha bisogno di dati oncologici in tempo reale) ritiene un modello efficace (utilizza i data-base dei medici di base) «da estendere a tutta la Campania». Dunque «non una associazione privata, ma un servizio pubblico» dice oggi Gaetano Rivezzi, presidente dei Medici per l’Ambiente, «che anzi implementa il lavoro del Registro Tumori». Ora, il governatore avrà parlato di «ciarlatani di piazza» magari in riferimento alla politica, ma i medici si sentono comunque avviliti. Come Luigi Costanzo che partecipa al progetto EpiCa, “piccolo-grande” medico di base che a Casoria ha lanciato il “ticket sanitario sospeso” o lasciato pagato, proprio come il famoso caffè: «Non saprei cosa replicare e stamattina sono distrutto, è venuto a mancare un mio assistito di 21 anni di medulloblastoma» racconta Costanzo al telefono, «meglio che non parliamo di tutto quel che ha dovuto subire a livello ospedaliero, ma non solo, stamattina ho due persone per approfondimenti diagnostici per sospetta metastasi ossea e un altro per un follow-up e hanno dovuto PAGARE (alza la voce, ndr) le indagini strumentali e questo è inaccettabile. Qui c’è gente che non ha gli occhi per piangere e non sa come curarsi». In clamorosa assenza dei dati dei Registri Tumori per l’Asl Napoli 1 - invece manca ancora l’ufficializzazione dei dati Asl 2 Nord - il progetto EpiCa ha avviato da tempo un monitoraggio oncologico “in diretta” effettuato dai medici di base. Nel luglio 2013 venne istituito dalla Regione il Registro Tumori AslNa2Nord e già allora la delibera sottolineava che «la sua concreta operatività è connessa all’effettivo reclutamento di personale (oggi impossibile) all’acquisizione di attrezzature (in relazione alle possibilità di bilancio, oggi limitate) e agli adeguamenti logistici non sostenibili». Dopo 5 anni sono stati comunicati i dati relativi al 2013, in attesa di validazione Airtum. E’ vero che l’Isde pungola scrivendo che «aspettare i dati del Registro sarebbe come programmare una terapia ad un malato tenendo conto di esami fatti 5 anni prima», ma tant’è. Il presidente Isde Napoli Antonio Marfella ieri era invece col ministro Costa a Brescia per parlare di rifiuti tossici: «Commento da codice 048, da ammalato di cancro, non da medico. Lo sono da febbraio in una città che da trent’anni non ha ancora prodotto un dato epidemiologico vero dai Registri Tumori, io risulterò censito non prima del 2022, gradirei essere censito in tempo reale, il Registro da solo non basta».