Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Tangenti negate Bruciano il tir con i rifiuti Cinque arresti
Diedero alle fiamme un automezzo per la raccolta dei rifiuti allo scopo di costringere il titolare della ditta a pagare la tangente, cosa che fino ad allora si era rifiutato di fare: cinque persone ritenute affiliate al clan Moccia sono state arrestate dai carabinieri perché accusate a vario titolo di tentata estorsione continuata, porto abusivo di arma da fuoco e danneggiamento seguito da incendio, reati tutti aggravati dal metodo mafioso. L’episodio avvenne ad Afragola nell’agosto del 2017; l’azienda presa di mira era la Go Service scarl, che aveva l’appalto per la raccolta dei rifiuti in città. Una prima svolta nelle indagini si era già avuta lo scorso marzo, quando uno dei taglieggiatori era stato identificato e sottoposto a fermo: si tratta di Giovanni De Falco, che da quel momento è diventato collaboratore di giustizia e con le sue dichiarazioni ha consentito di ricostruire nei dettagli l’episodio. In tre fecero irruzione all’alba nel deposito dove si trovava il mezzo e, dopo aver fatto allontanare gli operai, appiccarono il fuoco. De Falco, peraltro, si ustionò in modo piuttosto grave. In precedenza il gruppo aveva già minacciato più volte il titolare della ditta cercando di impadronirsi delle chiavi dei mezzi adibiti alla raccolta per evitare che uscissero. Le persone arrestate su disposizione del gip Marcello De Chiara sono Michele e Giuseppe Puzio, Domenico Cimini, Antonio Virtuosi e Pasquale Carrese. Con il loro gesto, è emerso dalle indagini coordinate dalla Dda, volevano impressionare favorevolmente i vertici del clan Moccia.