Corriere del Mezzogiorno (Campania)
SANTAMARIA «IO, VOCE DI UN FILM MUTO»
L’attore protagonista dell’allestimento de «Il castello di Vogelod» di Murnau Da domani a Montecalvario, con lui sul palco del Nuovo pure i Marlene Kuntz «Metto insieme i miei tre grandi amori: il teatro, il cinema e la musica rock»
«Per “Il castello di Vogelod” ho messo insieme i miei tre grandi amori: il teatro, il cinema e la musica rock». Claudio Santamaria, in scena da domani sera al Nuovo con lo spettacolo diretto da Fabrizio Arcuri è più in forma che mai alla vigilia del debutto napoletano di questa originale macchina scenica scatenata dallo storico film muto che Friedrich Wilhelm Murnau diresse nel 1921. Un classico esempio di cinema espressionista, che riprende vita grazie all’incontro fra l’attore romano e la band rock Marlene Kuntz. «È un po’ di tempo – spiegano i tre musicisti piemontesi – che realizziamo sonorizzazioni per film muti. E abbiamo proposto questo titolo a Claudio perché le sue atmosfere di giallo d’antan sono molto vicine al nostro modo un po’ sospeso di fare musica».
Ma cosa farà Santamaria in scena mentre alle sue spalle scorrono la pellicola in bianco e nero del maestro tedesco e le note del gruppo di Cristiano Godano, Riccardo Tesio e Luca Bergi? «Sarò qualcosa che sta a metà fra il narratore, lo spettatore e l’interprete», racconta. «Trascorrendo la maggior parte del tempo seduto a una scrivania laterale al palco da cui parte la mia voce che si lega di volta in volta a tutti i persove naggi del film, ma anche ad alcuni rumori, che mi diverte fare. Ma non sarà un doppiaggio e non cambierò timbrica a seconda dei vari attori che si susseguono sullo schermo. Per esempio nessun falsetto per i ruoli femminili. Cambierà piuttosto l’intonazione e l’intenzione». Spiega ancora Arcuri. «Abbiamo calato questa mistura in una sorta di scatola racchiusa fra due schermi, quello del film, che è sul fondo, e il velatino sul boccascena do- proietteremo alcuni momenti salienti dell’azione. Un effetto particolare che speriamo coinvolga anche il pubblico napoletano».