Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Quei napoletani emigrati a Londra riuniti nel segno di Nino D’Angelo

Dialoghi immaginari al concerto (che non c’è stato) dell’ex caschetto d’oro

- di Alessio Forgione

«Ho prenotato i biglietti dell’aereo ad agosto». «Hai fatto bene». «Natale a Londra, non ho ucciso nessuno». «Si lavora anche per questo». «È chiaro, per gli sfizi». «M’hanno mandato le carte per votare». «Ma fritte o grigliate?» «Grigliate. Fritte perdono olio e viene troppo molla». «Serviva solo Ancellotti per far smettere ai napoletani di sentirsi l’allenatore». «Ma poi giocano tutti». «Per forza, tu devi mettere in conto di fare cinquanta sessanta partite l’anno». «Ambiziosi». «E che perdiamo, il tempo?» «Ci sta uno che vende gli gnocchi veri». «Più che per me, l’ho fatto per mia madre. I bagni dove sono?» «Ho questa tosse da un mese». «È stata una settimana terribile». «La mia fidanzata vuole più bene al gatto che a me». «Non ci pensare». «E chi ci pensa!? Fa bene». «Ma sono coriandoli?» «Se solo non ricevesser­o i soliti aiutini, ti dico». «Non voglio parlarne, non mi voglio intossicar­e. Solo cose belle». «Ma in fondo sì, sì».

«Mi voglio aprire una rosticceri­a, io». «E allora ti servono un po’ di soldi». «Per forza». «Ma Allan?» «Troppo bello». «E Fabian Ruiz?» «Troppo bello». «Ma Sarri?» «Uno che lavora con me dice che l’ha visto a Covent Garden. È di Qualiano». «La mia proprietar­ia di casa è nigeriana. Chiama le amiche e pregano tutto il giorno». «Il mio è di Piazza Garibaldi». «Uh». «Uno cucina pure ma la roba non sa di niente: quindi, che cucini a fare? Per questo io mi faccio fare il pacco da mia sorella». «Oggi l’ho chiamato perché non mi funzionava il termosifon­e». «Roba da pazzi». «Acchiappav­amo il Tottenham, uno c’andava pure allo stadio, ma fino a Liver- pool no, andata e ritorno, tutto, ci vogliono 150 pound. Ed in più uno rischia pure d’abbuscare». «Non sputare in cielo ca in faccia ti torna». «In casa sto bene, ci sta st’irlandese ch’è pure un bravo ragazzo, ma non si capisce niente». «Ma tu con l’overground aspetti cinque minuti in più e risparmi soldi». «Basta aspettare». «Ma io me ne tornerei pure a Napoli... » «Io me ne voglio andare a vivere in Australia». «Perché in Australia?» «Perché lì di sicuro non conosco nessuno». «Nino D’Angelo è un poeta». «E vedi tu. Nu napulitan nun è semp aller, pa cap ten altri pensier». «Credo che dovrei riuscire a prendere la borsa di studio per il dottorato». «Sì». «Tengo questo pezzotto che ti vedi tutte le partite e tutto Sky, 6 pound al mese». «Perfetto». «Se Dio vuole». «Ammmen». «Ho conosciuto una ragazza». «Insigne s’è proprio consacrato». «Ma la maglia?» «Si tiene la 24, poi quando si ritira ritiriamo pure la sua». «A me viene la cleaner, una volta a settimana». «Ma la pagate voi?» «Eh, 30 pound». «A me la manda il proprietar­io di casa, una volta ogni due settimane». «Le bollette?» «Incluse». «È buono, però». «L’unica cosa: sei di noi, un solo bagno». «Ma il 341 funziona giorno e notte, t’ho detto». «Ma con la stessa frequenza?» «No. La notte ne passa uno ogni trenta minuti». «Il lavoro non è un problema». «E s’è un problema uno piglia e cambia». «Dalla Champions usciremo fuori. In Europa League, invece, potevamo fare qualcosa». «Solo cose belle, abbiamo detto». «Che male c’è? Tu quindici anni e già sei donna». «Quest’estate sono andata in Grecia». «Io a Ischia». «Hai fatto bene». «Tengo un sonno». «Ma tu ci pensi? Il cielo così per sei mesi». «Di più, in realtà». «Le Canarie!» «Eh, il superenalo­tto». «Ma io sono siciliano». «Pure a Napoli fa freddo». «E grazie». «Ho letto questo libro di cui non ricordo il titolo... » «Ma il menù di Natale?» «Ci stiamo ragionando». «Lasagne?» «Gliel’ho detto: non mi prendo la responsabi­lità di cucinare. Però farò tutti i piatti». «Fai bene. Poi criticano». «No, quello il mio manager è pugliese». «Bene».

«Le bombe d’acqua!» «Che poi fa ridere come espression­e». «Voglio vedere se stai per strada e scoppia se poi ridi». «Non torno per Natale, però mia madre e mio padre vengono qui la settimana prossima». «Albergo?» «Certo». «Così mi fai ridere». «E ridi». «Tengo costanteme­nte sonno». «Dormi male?» «Uà, malissimo». «Pigliamo la paga base più il service charge. Torno da casa con i piedi così gonfi che non mi posso mettere nemmeno le pantofole». «Vieni a Londra, ti divertirai, dicevano». «Io tengo la sensazione dei crampi, nel polpaccio, sempre». «Mia madre, per Natale, mi ha regalato la felpa del Napoli, quella dell’allenament­o». «Già te l’ha mandata?» «Sì. Dice che così la sfrutto». «Oh». «Oh». «Uè, bello!»

Il 23 novembre Nino D’Angelo avrebbe dovuto esibirsi qui a Londra. Per qualche motivo, il concerto è stato annullato. Il suo pubblico me lo sono immaginato così.

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 ??  ?? Nino D’Angelo tra i fan
Nino D’Angelo tra i fan
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Annella Prisco, «Girasoli al vento», edizioni Guida

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