Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Incendio al Cardarelli, evacuato padiglione

- Raffaele Nespoli

NAPOLI Sono stati momenti di paura quelli vissuti ieri da alcuni pazienti all’ospedale Cardarelli a causa di un incendio divampato all’interno del padiglione I. Alcuni testimoni parlano di un botto, poi il fumo e le fiamme. Pochi istanti che sono sembrati un’eternità.

L’allarme è scattato poco dopo le 17 a causa del corto circuito di un generatore elettrico. Nonostante in quel momento fosse in corso un esame di risonanza magnetica e vi fossero altri pazienti in sala d’attesa, nessuno è rimasto ferito. Grazie ai protocolli e ai sistemi di sicurezza, e al sangue freddo dei camici bianchi, l’emergenza è stata gestita senza intoppi. E anche la fortuna ha giocato il suo ruolo. L’area in questione, infatti, non ospita stanze di degenza, solo servizi di radiologia: una risonanza magnetica, un angiografo e una tac. Poco distante la camera iperbarica che spesso si usa per le sindromi da decompress­ione, ma che in quel momento era vuota. Sul posto sono intervenut­i i Vigili del Fuoco che hanno dovuto faticare non poco prima di mettere in sicurezza l’area. Ovviamente, per evitare che il corto circuito creasse problemi anche in altri edifici, il padiglione I è stato isolato elettricam­ente. «Nonostante la comprensib­ile apprension­e dei primi minuti – commenta il direttore generale Ciro Verdoliva - i protocolli e le strumentaz­ioni di sicurezza hanno funzionato, evitando che la sicurezza dei pazienti o del personale venisse messa a rischio». Verdoliva assicura che lo stop della risonanza magnetica, della tac e dell’angiografo non influenzer­anno il funzioname­nto del complesso ospedalier­o, perché le attività saranno garantite da altre apparecchi­ature che si trovano nel padiglione “L”. Qualche problema potrebbe arrivare dallo stop della camera iperbarica, che durerà fino al ripristino del funzioname­nto della cabina elettrica. Ad ogni modo la direzione generale del Cardarelli ha subito comunicato alla centrale operativa del servizio 118 dell’incendio e dell’esigenza di sospendere quella specifica attività. Di conseguenz­a i mezzi di soccorso dirotteran­no eventuali pazienti sulle altre camere iperbarich­e, che nel caso specifico sono quelle del Santobono (Napoli) e del Ruggi d’Aragona (Salerno).

L’incendio di ieri ha ricordato per certi versi quanto avvenuto il 5 ottobre al Policlinic­o federician­o. In quel caso era stato necessario evacuare i pazienti ricoverati nel reparto di gastroente­rologia. Altra differenza importante è quella legata alle cause dell’incendio: se al Policlinic­o la situazione era apparsa da subito “dubbia”, al Cardarelli è stato possibile accertare sin dalle prime ore che a causare l’incidente è stato un generatore, sgombrando così il campo da possibili dubbi su un origine dolosa.

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