Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Incendio al Cardarelli, evacuato padiglione
NAPOLI Sono stati momenti di paura quelli vissuti ieri da alcuni pazienti all’ospedale Cardarelli a causa di un incendio divampato all’interno del padiglione I. Alcuni testimoni parlano di un botto, poi il fumo e le fiamme. Pochi istanti che sono sembrati un’eternità.
L’allarme è scattato poco dopo le 17 a causa del corto circuito di un generatore elettrico. Nonostante in quel momento fosse in corso un esame di risonanza magnetica e vi fossero altri pazienti in sala d’attesa, nessuno è rimasto ferito. Grazie ai protocolli e ai sistemi di sicurezza, e al sangue freddo dei camici bianchi, l’emergenza è stata gestita senza intoppi. E anche la fortuna ha giocato il suo ruolo. L’area in questione, infatti, non ospita stanze di degenza, solo servizi di radiologia: una risonanza magnetica, un angiografo e una tac. Poco distante la camera iperbarica che spesso si usa per le sindromi da decompressione, ma che in quel momento era vuota. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno dovuto faticare non poco prima di mettere in sicurezza l’area. Ovviamente, per evitare che il corto circuito creasse problemi anche in altri edifici, il padiglione I è stato isolato elettricamente. «Nonostante la comprensibile apprensione dei primi minuti – commenta il direttore generale Ciro Verdoliva - i protocolli e le strumentazioni di sicurezza hanno funzionato, evitando che la sicurezza dei pazienti o del personale venisse messa a rischio». Verdoliva assicura che lo stop della risonanza magnetica, della tac e dell’angiografo non influenzeranno il funzionamento del complesso ospedaliero, perché le attività saranno garantite da altre apparecchiature che si trovano nel padiglione “L”. Qualche problema potrebbe arrivare dallo stop della camera iperbarica, che durerà fino al ripristino del funzionamento della cabina elettrica. Ad ogni modo la direzione generale del Cardarelli ha subito comunicato alla centrale operativa del servizio 118 dell’incendio e dell’esigenza di sospendere quella specifica attività. Di conseguenza i mezzi di soccorso dirotteranno eventuali pazienti sulle altre camere iperbariche, che nel caso specifico sono quelle del Santobono (Napoli) e del Ruggi d’Aragona (Salerno).
L’incendio di ieri ha ricordato per certi versi quanto avvenuto il 5 ottobre al Policlinico federiciano. In quel caso era stato necessario evacuare i pazienti ricoverati nel reparto di gastroenterologia. Altra differenza importante è quella legata alle cause dell’incendio: se al Policlinico la situazione era apparsa da subito “dubbia”, al Cardarelli è stato possibile accertare sin dalle prime ore che a causare l’incidente è stato un generatore, sgombrando così il campo da possibili dubbi su un origine dolosa.