Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Studente-pusher davanti alle scuole vomeresi
I carabinieri hanno sorpreso un 17enne. Veniva contattato su Facebook dai ragazzi dei licei
NAPOLI Era il punto di riferimento di tutti i giovani del Vomero in cerca di sballo a prezzo contenuto. Il pusherstudente era disponibile a consegnare droga fino a casa o sotto scuola. Veniva contattato su Facebook dai suoi «clienti», ed era in chat che avvenivano le contrattazioni per le dosi di marijuana e hashish da smerciare ai suoi coetanei del liceo Sannazaro, del Mazzini, dell’istitito Sacro Cuore e del Nazareth.
Un ragazzo di 17 anni del Vomero aveva creato un giro di affari insospettabile che molte volte riusciva a superare i mille euro al mese. Caricava e vendeva con una velocità impressionate la droga che acquistava o a Marano, o al centro storico un chilo alla volta. Ma è stata una intuizione investigativa dei carabinieri della stazione Vomero-Arenella che, coordinati dalla Procura per i Minori, sono riusciti a individuarlo per lo strano modo nel quale restava tra la folla di coetanei: sempre un po’ in disparte, sempre al telefono, ma a chiacchierare con qualcuno. Così hanno seguito in maniera molto discreta i suoi spostamenti riuscendo a captare le abitudini. Poi hanno fermato di volta in volta i suoi giovani «clienti». Tutti ragazzi minorenni: figli di professionisti, di imprenditori molto in vista della zona collinare che ogni fine settimana ordinavano anche 50 euro di dosi per lo sballo del fine settimana. Quando poi i carabinieri lo hanno fermato per arrestarlo lui ha subito capito che era finito il gioco: aveva addosso 30 grammi di droga pronta per essere venduta e a casa un bilancino di precisione, numerose bustine e soldi in contanti.
I suoi genitori non immaginavano minimamente quello che stesse facendo: il padre è un operaio, la mamma gestisce un negozio al Vomero e non se la passano male. Ma lui voleva sempre di più: lo scooter nuovo, i vestiti griffati, il cellulare. I soldi che gli passavano i suoi erano troppo pochi e così da circa un anno era diventato un pusher. Studente del Mazzini di via Salvator Rosa (anche se frequentava poco e male), in poche settimana aveva conquistato la «piazza» e il nome girava di bocca in bocca.
Il suo era un modo di agire tanto semplice da risultare quasi improbabile per uno spacciatore, per così dire, di professione. Comunicava costantemente sulle chat di Facebook e più raramente con sms dal cellulare. On line riceveva gli ordinativi e poi li consegnava anche fuori dal suo istituto scolastico, così come davanti alle altre scuole, senza che fosse per nulla intimorito. Ma il meglio dei suoi affari era a piazzetta Fuga, abituale luogo di ritrovo per ragazzi e adolescenti. Il 17enne era già noto e quindi bastava avvicinarsi, cedere la banconota da 5 e 10 euro, e ricevere in cambio la dose. Era facilissimo sia per lui che per i ragazzi che volevano sballarsi. Quel che gli ignari acquirenti non sapevano era che dietro di loro c’erano i carabinieri. Così sono partiti i primi riscontri con il fermo dei ragazzi che fumavano in piazza e poi con i pedinamenti. Il pusherstudente non si limitava a spacciare dosi sotto scuola e in strada, ma anche negli androni dei palazzi degli amici che richiedevano la sua «prestazione». Adesso è in comunità in attesa di essere processato. La difesa del giovane potrebbe chiedere per lui la messa alla prova dimostrando che il ragazzo è pronto a redimersi e a comprendere la migliore strada da intraprendere per uscire dal giro.
Gli ordinativi in chat Insospettiti dal suo atteggiamento i militari lo hanno sorvegliato e pedinato i «clienti»
Lo spaccio anche in piazzetta Fuga