Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Oggi la Cgil sceglierà il nuovo segretario Sul nome non c’è intesa
Congresso regionale, la relazione dell’uscente Spadaro: «Qui oltre 440 mila disoccupati e la Zes è ancora ferma»
NAPOLI Il 18 maggio dello scorso anno, al termine del congresso straordinario di Torre del Greco, Giuseppe Spadaro (foto) fu eletto segretario generale della Cgil Campania. Ieri - al congresso aperto alla Stazione Marittima di Napoli ha annunciato ufficialmente la decisione di non ricandidarsi alla segreteria. Sessant’anni, romano ma calabrese d’adozione, nella sua relazione ha spiegato che «non si può essere buoni per tutte le stagioni e qui la stagione politica è cambiata per tutti, per chi lo vuole accettare ritenendolo giusto e per chi resiste».
Oggi si concluderanno i lavori e i delegati sceglieranno il nuovo leader regionale. La segreteria nazionale della Cgil cerca un candidato unitario ma la Campania è spaccata perché nella regione prevalgono i sostenitori di Vincenzo Colla, l’ex segretario confederale dell’Emilia Romagna che potrebbe correre per la segreteria nazionale il cui congresso è previsto a fine gennaio 2019 a Bari. E non è un caso che Walter Schiavella, rieletto nei giorni scorsi alla guida della Camera del lavoro metropolitana di Napoli, sia proprio espressione dell’area colliana. Come si sa esiste già un candidato per il dopo-Camusso: è l’ex leader della Fiom, Maurizio Landini, indicato proprio da Susanna Camusso stessa. In queste ore per il dopo Spadaro in Campania - circola il nome di Nicola Ricci, responsabile organizzativo regionale della Cgil, che sarebbe sostenuto dalla segreteria nazionale. Ma l’accordo non c’è. Sapremo nelle prossime ore.
Nel frattempo l’uscente Spadaro, nella sua relazione, ha spiegato che «in Campania interi settori rischiano la paralisi, per esempio nel settore della sanità i 16 mila operatori persi in questi anni debbono essere sostituiti. Bisogna riconoscere che, nonostante il persistente commissariamento, il presidente De Luca ha impresso un po’ di nuova energia».
Citando i dati Svimez, Spadaro ricorda che nel 20152018 la crescita complessiva è stata del 4,8%. Ma la ripresa rallenta e «si devono recuperare 10 punti per tornare ai livelli pre-crisi del 2008». Aggiunge: «A fine 2017 i disoccupati erano 443 mila». Infine sulle Zes: «Dovrebbero produrre un miliardo di investimenti, 1,5 miliardi di export e 30 mila occupati. Ma fino ad ora è tutto fermo».