Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Cantone: «Sono con Ancelotti Gare sospese per cori razzisti»
Cantone, presidente dell’Anac, con Ancelotti; «Non fanno onore a città che si definiscono civili»
Raffaele Cantone - che ha partecipato come relatore al convegno «Campionato di calcio e Stato di diritto» al Suor Orsola Benincasa è con Ancelotti e condanna i cori contro Napoli e i napoletani. «Mi auguro che si arrivi in modo nettissimo a sospendere le partite se questo accade ancora».
Sui cori razzisti contro
NAPOLI il Napoli e i suoi tifosi,che spesso si sentono negli stadi italiani, Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione, si schiera con l’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti. E ieri al Suor Orsola Benincasa, nel corso della presentazione del libro «Campionato di calcio e stato di diritto» del docente universitario Guido Clemente di San Luca che insegna Diritto amministrativo all’Università Vanvitelli e Diritto dei beni culturali al Suor Orsola Benincasa, il numero uno dell’Anac si è espresso come il tecnico azzurro e ha puntato il dito contro i cori diretti a Napoli e ai napoletani. Chiare le sue parole: «Spero che i napoletani possano volare alto e far valere anzitutto i loro meriti sportivi. Mi auguro che si arrivi anche a sospendere le partite. Non bisogna scendere al loro livello».
Oggetto del dibattito e del volume sono stati i presunti torti subiti dal Napoli che avrebbero sostenuto la Juventus ai fini del conseguimento del titolo. «Lo scudetto non è oggetto di un attività non corretta della Juventus - ha spiegato ancora il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone -. I bianconeri non hanno rubato il titolo e non credo che gli eventuali errori arbitrali hanno condizionato la gara. La sudditanza psicologica degli arbitri c’è, esiste ed è una situazione che produce una mancanza di serenità per i direttori di gara. Il meccanismo del Var richiede indicazioni più precise per consentire che quel protocollo imponga agli arbitri di doverlo guardare. Mi auguro che il calcio resti uno sport bellissimo. Non è possibile che le partite vengano decise dal Tar. Se sarà così io non guarderò più le gare di Calcio alla domenica».
Cantone si è soffermato anche sulla questione delle Universiadi: «Abbiamo seguito il percorso fase per fase - ha spiegato - e devo dare atto che il commissario straordinario Basile ha messo in piedi uno staff che ha adottato soluzioni sempre corrette e in linea con le regole».
Distante dalla tesi di Cantone a proposito dello scudetto juventino è Paolo Chiariello, direttore di «Juorno.it» e concittadino di Cantone per le sue origini santantimesi. Chiariello ha seguito Calciopoli con attenzione: «Credo che quell’inchiesta un treno l’abbia perso - ha spiegato -, avrebbe dovuto approfondire certe cose e soprattutto lo stato di salute del Calcio italiano». «Nessuno ha scritto o detto che la Juve ha rubato lo scudetto - ha spiegato l’autore del volume Guido Clemente di San Luca -. Si è invece sottolineata la differenza tra illegittimità ed illiceità. Stabilire se le cause siano da rinvenirsi in illeciti è compito della magistratura. Io penso che tutti abbiamo il dovere di guardare al futuro, e di impegnarci affinché si possa ridurre il rischio di avere decisioni arbitrali illegittime. Mughini che ha etichettato come feccia il convegno? Saremo pronti a sporgere querela. Io non devo rispondere a lui. I miei interlocutori sono scienziati, allievi. Non mi misuro con persone di cui non riconosco un ruolo».
All’incontro è intervenuto anche Maurizio de Giovanni: «Napoli è una città speciale per il fatto che a differenze delle altre metropoli italiane ha una sola squadra di calcio. Oggi non riesco più a definire
Ieri al Suor Orsola Da de Giovanni a Clemente di San Luca: dibattito e polemiche sugli scudetti juventini
da un punto di vista letterario il calcio come un gioco. Mazzoleni? È un problema per la sua famiglia. Il calcio è lo strumento più forte per ottenere consensi a livello sociale. I cori? Pretendiamo di non essere insultati, pretendiamo il rispetto dell’identità di un popolo. E questo popolo merita rispetto».